Simone Cristicchi: un artista controcorrente che nel nuovo album parla di politica

31
Gen
2013
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Sanremo è alle porte e sebbene siano in pochi a scommettere la sua vittoria, Simone Cristicchi porterà sul palco due brani strepitosi, ricci di pathos e originalità. Un artista controcorrente che nel nuovo album “Mi Manchi parlerà della “tragedia silenziata del Partito Comunista”, come ha recentemente dichiarato in un’intervista. Un cantante, un uomo, un italiano che, cantando di politica, si ispira alla libertà di un grande come Gaber.

Il disco di Simone Cristicchi arriva dopo ben 3 anni di silenzio dall’ultimo progetto “Grand Hotel Cristicchi” e ci si aspetta davvero qualcosa di esplosivo, soprattutto dai due brani che porterà a Sanremo (“Mi Manchi” e “La Prima Volta“). Ci sarà meno elettronica e più poesia nell’osservare la Storia e interrogarsi sui perché, Cristicchi si tramuterà in un osservatore esterno che si limita a commentare, pur non essendo parte in causa.

Nel nuovo album Cristicchi metterà in note l’esodo degli italiani da Pola nel 1947, una tragedia a cui non si dà spesso voce e che per questo i giovani conoscono poco. Alle domande curiose dei giornalisti Simone Cristicchi ha risposto che fu il Partito Comunista di Togliatti a metter tutto sotto silenzio, poichè era meglio non parlarne per convenienza politica.

Oltre a Pola, si parlerà anche di Laura Antonelli, l’ex attrice italiana sex symbol la cui storia e vita sfortunata è raccontata in “Laura“.