Gianna Nannini, la dipendenza da cocaina, il rischio di morire e il nuovo inizio

01
Ott
2019
Pubblicato da:

Gianna Nannini racconta per la prima volta il periodo più buio della sua vita, quando poco a poco divenne una vittima della dipendenza da droghe. Per lei la peggiore: fu la cocaina a intrappolarla in un tunnel da quale ne uscì solo quando rischiò di trovarsi faccia a faccia con la morte.

Tranne l’eroina, le ho provate tutte. Dalla cocaina, per un po’ di tempo, quasi quarant’anni fa, sono stata dipendente. Ero a Londra e ce la portavano in studio con la stessa semplicità con cui oggi ti consegnerebbero un panino”.

E’ con queste precise parole che la cantante racconta la sua dipendenza nell’intervista a VanityFair. Su un periodo buio per lei.

“Mi è capitato di morire e poi rinascere. All’inizio degli anni ’80 sono stata molto male. Ero piena di paranoie, vivevo una crisi profonda, avevo un io diviso, uno stato mentale alterato e paura di ogni cosa, come una bambina. Ero divisa a metà e a tratti riaffioravano frammenti dell’infanzia a cui non avevo dato nessuna importanza.”.

La dipendenza continuò per un po’ di tempo, fino a che successe qualcosa di inaspettato ma positivamente decisivo. “Non stavo mai senza cocaina, ci viaggiavo, ero del tutto incosciente. Un giorno vado in bagno e mentre scarto il sasso rosa, quello mi cade nel cesso. Lo vedo sparire nell’acqua e, mentre si scioglie lentamente e sto per metterci le mani dentro, mi dico: ‘Non posso fare questa cosa, non posso ridurmi così’. Ho smesso lì. Il giorno dopo. Poi ho avuto una ricaduta, ma dopo aver fatto un tiro e aver bevuto una tequila prima di un concerto, collassai e dissi definitivamente basta”.