Falsi invalidi, la mamma di Arisa tra gli indagati della truffa all’Inps

24
Set
2019
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Nell’ultima puntata di Mattino 5, Federica Panicucci e Francesco Vecchi hanno dedicato ampio spazio al tema dei falsi invalidi. Nel servizio mandato in onda, con grande stupore di tutti, c’è anche la signora Assunta, ovvero la madre di Arisa

La madre della cantante, abitante a Pignola, un paesino a pochi chilometri dal capoluogo lucano, secondo la squadra mobile di Potenza avrebbe messo in atto una messa in scena per farsi riconoscere dai medici l’invalidità civile e così percepire un’indennità di accompagnamento di 805 euro al mese, che di fatto l’istituto di previdenza le ha versato dal 2017 a oggi, dopo che la signora si era sottoposta a un visita davanti a un medico nominato dal tribunale: in quell’occasione la madre della cantante si era presentata su una sedia a rotelle accompagnata dal marito, affermando di non essere in grado di badare a se stessa non essendo più capace di deambulare né di dedicarsi in autonomia a qualunque gesto quotidiano.

“Non sto bene, Io sto combattendo contro la ‘Bestia’. La sedia a rotelle? La uso un po’ sì e un po’ no. La prendo sempre quando esco di casa” ha dichiarato a Mattino 5 la signora, cercando di scagionarsi dalle accuse.

La signora Santarsiero, in effetti, sta combattendo contro un cancro, ma secondo gli inquirenti questa malattia non le crea alcun problema di deambulazione, tanto che lei si dedica ogni giorno al giardinaggio senza alcun tipo di impedimento.

Oggi quindi la mamma di Arisa è una dei tanti indagati nella maxi operazione della Procura di Potenza contro i falsi invalidi.

 Pare, inoltre, che Assunta sia stata intercettata mentre parla di soldi con un medico e con un altro soggetto che pare essere l’intermediario. Per il momento è tutto al vaglio della Procura di Potenza che racconta così questa organizzazione ‘criminale’ “Ogni appartenente all’associazione si è occupato di un preciso segmento della condotta criminale volta all’indebita erogazione da parte dell’Inps della pensione di invalidità e dell’indennità di accompagnamento. Alcuni degli indagati si occupavano di reclutare persone anziane intenzionate ad avviare l’iter per il riconoscimento della pensione nonostante mancassero i necessari presupposti, altri provvedevano a creare la falsa documentazione sanitaria e altri ancora a seguire i contenzioni con l’Inps fornendo anche assistenza legale nel caso di diniego della domanda”.