Bilancio nero per lo spettacolo, Franceschini “Nei dati Siae l’uragano che ha colpito lo spettacolo”

28
Apr
2021
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La SIAE ha stilato i numero del 2020: il bilancio del mondo dello spettacolo, i cui eventi sono stati completamenti annullati a causa della pandemia, è il peggiore della storia della musica. Da un -70% a un -90% il mondo dello spettacolo potrebbe andare incontro ad una crisi da cui sarà impossibile risollevarsi.

I lavoratori del settore chiedono riparture subito, ripartenze immediate con anche misure di sicurezza rigide, ma purchè si rincominici a lavorare.

“I numeri, nella loro crudezza, danno davvero il segno dell’uragano che si è abbattuto sul mondo dello spettacolo” è il commento del ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenuto in streaming all’illustrazione del nuovo Annuario Siae da parte del presidente Giulio Rapetti ‘Mogol’ e del direttore generale Gaetano Blandini.

“Ho cercato di spiegare che tutti i settori sono stati drammaticamente colpiti dalla crisi, ma che per il mondo dello spettacolo c’è una peculiarità in più, che ha giustificato una dose di interventi integrativi e aggiuntivi – aggiunge Franceschini – che ci ha consentito di aiutare ad ‘attraversare il deserto’. Interventi che stanno continuando e che continueranno anche in presenza di riaperture parziali dei luoghi della cultura, che non consentiranno comunque di fare bilanci come prima della crisi”.

Ma, osserva il ministro della Cultura, “come sempre, dalle crisi nascono anche nuove opportunità, che ci hanno consentito di avere un censimento più preciso della situazione dei lavoratori dello spettacolo e dei loro contratti, entrando in un terreno che ora ci ha consentito di avere una mappa molto chiara dell’entità del fenomeno, dei lavoratori, degli artisti e delle imprese”.

Per Franceschini, “nel doveroso tentativo di aiutare tutti, la crisi ci ha consentito di avere un quadro definitivo dei problemi e delle emergenze, che affronteremo. Così come stiamo già lavorando, dopo l’approvazione da parte del Parlamento della legge delega, alla direttiva sul copyright che vogliamo portare ad approvazione nei termini previsti, naturalmente consultando tutte le associazioni e le categorie“.