Tutti contro Achille Lauro, arrivano anche gli esorcisti

08
Mar
2021
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Esorcisti, vescovi e fedeli cattolici all’attacco del Festival di Sanremo 2021. Si è conclusa da poche ore la settantunesima edizione del concorso canoro nazionale più importante ma non si attenuano le polemiche per i contenuti proposti durante le cinque serate condotte dalla coppia Amadeus – Fiorello.

A far discutere questa volta è la performance di Achille Lauro con Fiorello, il tema del quarto quadro della puntata di venerdì sera

Gli esorcisti con un sonoro ‘vade retro’ al Festival di Sanremo. “Mentre l’umanità sta attraversando un periodo caratterizzato dal dolore e dalla sofferenza a causa della pandemia, sul palco dell’Ariston si è raggiunto un livello di dissacrazione, di blasfemia e di vilipendio della fede cattolica davvero inaccettabile. Esibizioni che hanno leso la sensibilità e il credo di milioni di italiani e dei fedeli di tutto il mondo”, scrive l’Associazione internazionale esorcisti (Aie).

Per gli esorcisti “si è trattato di una vera e propria escalation, dalla trasgressione estrema all’estremismo del ‘godimento’, il tutto veicolato da immagini, simboli e testi dove al sacro, e addirittura ad un ‘finto sentimento religioso’, si mischia il demoniaco. Il tutto con travestimenti dissacranti, scimmiottando contenuti, tra i più sacri della fede Cattolica; dalla corona di spine di Cristo, al suo Sacro Cuore, alla stessa Vergine Maria, poi diffuse e pubblicate sulle copertine delle più svariate riviste divulgative di mezzo mondo”.

L’associazione non la fa passare liscia a Lauro sottolineando ancor ala gravità delle sue performance artistiche su un palco di tale portata “Una modalità che non fa mistero del suo obbiettivo di offendere, ferire e oltraggiare volutamente il sentimento religioso di chi vive la sua fede senza ricorrere a strategie di odio e di offesa nel difenderla. Una modalità meschina, cinica, e crudele di strumentalizzare la fede cristiana con i suoi contenuti universali per fare spettacolo, ottenere successo, e sbancare in denaro. Il tutto su un palcoscenico nazional popolare, attraverso un canale televisivo pubblico, mantenuto con le tasse dei cittadini e tra questi non pochi credenti. Non è libertà di opinione, quella che ferisce la coscienza altrui, fatta con meditata consapevolezza ed efferata determinazione”.