Jovanotti: tutto esaurito al concerto di New York

08
Ott
2012
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Che Lorenzo Jovanotti fosse impegnato in America per la sua tournée oltre oceano già lo sapevate, perchè noi di Musictory vi avevamo avvertito in vari articoli (cliccate qui per leggere l’ultimo). Una tournée pianificata per promuovere il suo album “Italia 1988-2012“, una raccolta di successi più quattro pezzi inediti portati dal vivo negli USA dal 12 al 19 agosto e poi dall’1 al 18 ottobre, in città come San Francisco e New York. L’altro ieri Jovanotti si è esibito nella grande mela e il successo ottenuto rende orgogliosi tutti i fan italiani:

Il musicista toscano si è esibito ieri al Terminal 5 di Manhattan facendo il tutto esaurito. Erano quasi in quattromila ad applaudire Jovanotti, il quale ha urlato, tra un brano ed un altro: “Si vede che sono contento?!”. In scaletta c’erano i pezzi più famosi di tutta la carriera dell’artista, ma anche cover importanti come Empire State Of Mind” di Jay-Z e Alicia Keys e  e “Vecchio Frack” di Domenico Modugno

Jovanotti, che negli USA si è trasferito con la famiglia, ha inoltre dichiarato: “Ogni giorno imparo, mi confronto, mi infilo in questo bisogno estremo degli americani di definire le cose, di attribuirti un’identità, di sapere chi sei. Ma al tempo stesso vogliono sentire una musica universale. Per me è più difficile che per altri. Non è che qui respingano lo straniero, ma quando lo accolgono è perché lo percepiscono come uno che ha un linguaggio globale. Gli Swedish House Mafia hanno un grande successo, ma quando vanno ad ascoltarli, nessuno pensa al fatto che sono svedesi. E chi fa caso al passaporto francese di David Guetta? Però lui fa musica elettronica, sradicata, per definizione senza luogo e senza confini. Io, invece, canto: ho identità, ma con questa viene anche la difficoltà di catalogare. Se vai in un negozio di dischi, quelli rimasti, dove mi trovi? Nella ‘World Music’, ma lì c’è tutto, da Roberto Murolo ai grandi interpreti del tango”.

Stasera Jovanotti sarà ad Atlanta e domani toccherà ad Orlando. Speriamo che riesca ad incendiare e stregare il pubblico come ha fatto fin’ora nelle precedenti date e che l’America impari ad apprezzarlo tanto quanto è amato da anni in Italia.