I colleghi “scolleghi” di Vasco Rossi “L’apprezzamento di De Andrè è la mia stella sul petto”

30
Apr
2018
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L’ultima intervista di Vasco Rossi non fa smettere di parlare, forse perchè per la prima volta in più di 40 anni di carriera il rocker ha affrontato tantissimi argomenti diversi, senza rinunciare alla possibilità di avanzare critiche.

Dopo i duetti e Sanremo, Vasco ha parlato anche dei colleghi che lui definisce più correttamente scolleghi visto che nonostante facciamo tutti lo stesso lavoro, sono differenti per genere, forma e prima di tutto stile.

Da Gianni Morandi a Lucio Dalla fino all’incontro con Fabrizio De Andrè: in oltre 40 anni di carriera il rocker di Zocca ne ha incontrati tanti, forse tutti tra i più grandi nomi della storia della musica italiana e su di loro non ha grosse riserve.

Morandi l’ho incontrato diverse volte. Anni fa lui e Lucio Dalla erano venuti a Zocca per propormi di collaborare non mi ricordo a che cosa. Il fatto è che siamo universi diversi e paralleli. E, poi, io non sono tipo da duetti e terzetti” ribadisce ancora una volta “Ho sempre avuto la sensazione che quelli che si mettono insieme è perché non sanno bene che cosa fare.”

In particolare per Dalla riserva oggi delle parole diverse, forse apparentemente rudi ma di grande rispetto “Ci siamo incrociati parecchie volte. Mi chiamava Piovasco. Perché aveva capito che al di là dell’aspetto selvaggio in realtà sono un buono. Era una raffinata testa di cazzo e un artista della Madonna. Sono cresciuto ascoltando le sue canzoni. Me lo ricordo a Sanremo quando cantò 4 marzo 1943, rimasi incantato.”.

Per il ricordo legato a De Andrè bisogna andare ancora più indietro nel tempo, quasi 40 anni ormai, agli anni ’80 “Stavo quasi per inginocchiarmi ai suoi piedi ma lui mi ha subito mandato a fanculo: aveva questo modo fantastico di togliere di mezzo mitologie e sovrastrutture. Lui e Dori Ghezzi volevano produrre i miei dischi. All’epoca, avevo delle case discografiche un po’ “ballerine”. I dischi manco li distribuivano.L’apprezzamento di De Andrè e di De Gregori sono le mie medaglie, i miei premi Oscar”.