Fiorello “So cantare ma l’Italia è già piena, quindi faccio altro”
2018
Al Corriere della Sera, il volto noto della televisione italiana, professionista capace in moltissimi campi, si racconta confessando che dal suo punto di vista il “personaggio Fiorello” è anche troppo sopravvalutato sia dai colleghi e che dal pubblico.
“Non penso di essere così bravo, non sono ‘sto fenomeno – dice convinto delle sue parole – Se penso alle imitazioni ne trovo almeno dieci più bravi”. Fiorello nel suo curriculum ha fatto un po’ di tutto: ha cantando, ha recitato, ha fatto il conduttore, ha fatto pubblicità, ha anche fatto ridere, ha fatto divertire, ha intrattenuto improvvisando come pochi sanno fare. Eppure nonostante le sue qualità siano ormai note al grande pubblico, Fiorello non si sbilancia e anzi guardando la grande offerta che viene fatta dal mondo dello spettacolo oggi, preferisce non entrare in competizione con i grandi.
“So cantare, ma l’Italia è un Paese di cantanti e ce ne sono almeno 190mila più dotati di me. Monologhista? Ci sono colleghi che mi danno una spanna. Diciamo che so intrattenere fin da bambino. Se mi trovo davanti a una platea di mille persone un’oretta buona, di improvvisazione a braccio, senza testi, la so fare”. Dalla sua quindi c’è la comicità, l’improvvisazione e sempre costante la risata, aspetti che sono sempre più difficili da trovare nei nuovi arrivati che prima di tutto pensano alla carriera.
Fiorello ha fatto tanta televisione negli anni ma oggi è arrivato alla Radio, dalla quale afferma di non volersi muovere, se non in casi “eccezionali” come l’ospitata a Sanremo dello scorso anno “La tv mi costa fatica perché è un continuo uscire da una riunione per entrare in un’altra: con i produttori, con gli autori, con gli scenografi. L’ultima cosa a cui si pensa è lo spettacolo e io alla seconda riunione mi sono già stufato. La radio invece è come andare al bar, è divertente”.
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