Cesare Cremonini è in copertina su Vanity Fair, tra la musica e la perdita del padre

05
Nov
2019
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40 anni di vita, 20 anni passati tra musica e studi di registrazione, 11 album pubblicati, un tour in arrivo e la recente improvvisa scomparsa del padre. Cesare Cremonini è in copertina sul nuovo numero di VanityFair dove si concede ad una lunga, tenera e commovente intervista.

A tu per tu con milioni di lettori. E’ questo l’artista bolognese oggi, che sceglie di affrontare tante tematiche delicate con il suo pubblico, dalla nuova musica che fa sorridere alla perdita del padre e che mette un po’ di tristezza.

Cesare Cremonini nasce a Bologna il 27 marzo 1980. Studia pianoforte sin da bambino e a 12 anni riceve in regalo un disco dei Queen: scopre il rock. Dei suoi genitori dice “Mio padre voleva che facessi il medico come lui. Quando ha sentito che componevo canzoni è caduto dalle nuvole”.

Ed è proprio questo padre il punto centrale della sua intervista. L’uomo è scomparso alcune settimane fa, prima che il cantautore raggiungesse i suoi primi ‘anta’ “Sto per compiere quarant’anni e sarei un bugiardo se dicessi che non è una cosa su cui sto riflettendo. Circa un mese fa ho perso mio padre, e mentre mi occupavo di quelle disgustose faccende che si impossessano del quadro quando se ne va una persona che ami, mi sono distratto totalmente dal mio percorso. A un tratto mi sono voltato indietro per ricercare la riva, la riva che mi aveva sempre fornito le coordinate per orientarmi e non sono più riuscito a metterla a fuoco. Non c’era più. E con lei i ricordi. Annebbiati, confusi, indefiniti. In quel momento ho capito che ero in mare aperto. Forse avere quarant’anni ha proprio questo di bello: per la prima volta non ho un punto di riferimento e credo sia un bene. So che nessuna burrasca mi può uccidere e che la rotta è tutta da inventare”.

La morte del padre è stata per Cremonini sia un duro colpo che un modo per vedere la vita in modo differente. 

Oggi l’artista sembra vivere con più “consapevolezza” il quotidiano, racconta lui stesso “Quando è morto mio padre la parola paura ha assunto un significato molto più chiaro rispetto a prima. Dopo tanti anni di autosufficienza emotiva mi sono trovato improvvisamente nella condizione di non avere la più pallida idea di come si affrontasse qualcosa di totalmente nuovo: il lutto. È stata la prima volta negli ultimi venti anni in cui ho avuto davvero paura di qualcosa”.

Un artista amatissimo dal suo popolo della rete, una rete che però lui condanna perchè sostiene essere un mezzo tanto bello e affascinante quanto pericoloso e dannoso, per se stessi e gli altri, se non si è capaci di gestirla.

In questo ambito nell’intervista viene fuori la sua storia d’amore con Martina, svelata al popolo dei social per la prima solo poche settimane fa con due foto  “Un mio caro amico, prendendomi in giro, mi aveva provocato: ‘Tu sei molto riservato perché in realtà sei geloso’ e io ribattevo con un senso di protezione: ‘Non voglio che qualcuno paghi per i miei errori e che prenda critiche che investirebbero me’. Per verificare l’ipotesi, ho dato retta all’amico. Alla fine però credo sia meglio non mettere fotografie personali sui social”.

Infine l’artista conclude parlando di un suo aspetto che gli ha sempre permesso di vivere questo lavoro in modo ‘pulito’ “In passato mi sono sempre preoccupato di dover difendere la mia famiglia dal mio ruolo pubblico, per esempio, ma ora forse non ce n’è più bisogno.”.