Achille Lauro accusato di vilipendio alla bandiera

16
Mar
2021
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Achille Lauro ha partecipato all’ultimo Festival di Sanremo, è stato accusato e denunciato di vilipendio alla bandiera, il cantante eccentrico sembra essere di nuovo nei guai.

Vilipendio > Si parla di vilipendio, nel diritto penale italiano, in riferimento ad alcuni reati che consistono in manifestazioni di disprezzo verbale rivolte a determinati soggetti. Il termine deriva dalla lingua latina vilipendĕre, composto da vilis, vile, e pendĕre, stimare: considerare vile, giudicare di poco valore

Il cantante si è presentato in cima alla scalinata del teatro Ariston con un tricolore poggiato sulle spalle, che poi è stato messo a terra prima di arrivare sul palco. Un’offesa al simbolo per il generale Sganga, che non ha affatto gradito e con una lunga lettera di reprimenda ha spiegato ad Achille Lauro, e a tantissimi italiani che non gli portano rispetto, cosa rappresenta la bandiera per un popolo, per l’Italia. Ma c’è chi ha fatto anche di più, come l’ex carabiniere in congedo Simone Tutino, che denunciato il cantante per vilipendio alla bandiera.

Ho chiesto formalmente l’avvio di un procedimento per ammonimento, con formale denuncia affinché Achille Lauro venga sanzionato per aver lanciato a terra il tricolore”. L’ex carabiniere si è rivolto al prefetto di Imperia per per presentare la sua denuncia nei confronti del performer che tanto ha suscitato scalpore al festival di Sanremo. Durante le cinque serate della kermesse, Achille Lauro ha portato in scena un’esibizione artistica diversa, per le quali è stato profondamente criticato. “Io ho giurato fedeltà davanti alla bandiera, alla quale vanno solo resi gli onori” ha aggiunto.

“Anche la presidenza della Repubblica è stata notiziata, e ho richiesto l’acquisizione dei fotogrammi del Festival e l’interessamento della Polizia di Stato per una indagine. Il vilipendio non ci piace, Achille deve imparare che nulla va buttato a terra, tantomeno il nostro simbolo” ha concluso.

L’autore di Ces’t la vie ha messo in agitazione anche il Vaticano ed è stato etichettato dal vescovo Suetta come blasfemo e senza rispetto.