24 settembre 1991, 29 anni fa l’album simbolo dei Nirvana “Nevermind”

24
Set
2020
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Sono passati 29 anni da quando, nel 1991, oggi usciva per l’etichetta Geffen Records il secondo album in studio dei Nirvana. Dal titolo Nevermind, il disco è divenuto un simbolo della musica degli anni ’90 e successivamente della storia del rock mondiale.

A dispetto delle basse aspettative commerciali del gruppo e della casa discografica (obiettivo dichiarato della Geffen era quello di raggiungere le 250 000 copie vendute, per poter eguagliare Goo, l’album dei Sonic Youth pubblicato l’anno precedente), Nevermind divenne un enorme successo alla fine del 1991, soprattutto grazie alla popolarità acquisita dal primo singolo estratto da esso, Smells Like Teen Spirit. Nel gennaio 1992, il disco riuscì a spodestare Dangerous di Michael Jackson dalla vetta della classifica statunitense Billboard 200.

I negozi di dischi statunitensi ricevettero inizialmente una fornitura di sole 46.251 copie, mentre nel Regno Unito arrivarono 35 000 copie in quanto il precedente Bleach era stato un successo. Il singolo Smells Like Teen Spirit venne immesso sul mercato il 10 settembre. Il gruppo intraprese un breve tour americano quattro giorni dopo l’uscita dell’album in supporto al lancio dello stesso.

Inizialmente, Nevermind non venne recensito da tutti, e molti giornali ignorarono il disco. Solo qualche mese dopo, a causa del successo planetario del singolo Smells Like Teen Spirit, i media si organizzarono per trattare con la dovuta attenzione il “fenomeno” generato dall’album. Tuttavia, a quel punto l’attenzione si spostò maggiormente sulla figura di Cobain piuttosto che sul disco stesso. 

Non solo l’album è divenuto famoso, anche la sua copertina che risulta al settimo posto nella classifica stilata da Billboard delle 50 copertine più iconiche di tutti i tempi.

L’idea del concept è di Cobain e Grohl ispirandosi a un programma televisivo che stavano guardando sui parti in acqua. L’idea originale era esattamente quella di fotografare un parto in acqua ma ovviamente la Geffen Records che produceva l’album non accettò. Optarono quindi per una versione meno provocatoria e decisero per l’immagine di un bambino che nuota in una piscina. Inizialmente si rivolsero a una società di Photo Stock per acquistare direttamente una foto pronta ma gli venne richiesto un pagamento di ben $7.500 l’anno per l’uso. Preferirono di conseguenza optare per una soluzione decisamente più economica ed è qui che entra in gioco il fotografo Kirk Weddle.

Kirk Weddle all’epoca era specializzato in fotografia subacquea, motivo per cui fu ingaggiato, e condivideva il suo studio a Pasadina con altre persone tra cui Rick Elden. Per contenere il più possibile i costi del servizio, il fotografo propose Spencer, il figlio di quattro mesi di Rick, come “modello”.

Il set era abbastanza semplice, visto che avrebbero scattato all’interno di una piscina senza nessuna scenografia. Il servizio fu realizzato presso la piscina The Rose Bowl Aquatics Center sempre a Pasadena in massima sicurezza con la supervisione di un bagnino.

A quasi 30 anni di distanza l’album e le sue 12 tracce, conta numeri riconoscimenti: disco di diamante negli Stati Uniti, Francia e Canada, disco di platino in vari stati tra cui Italia, Brasile, Argentina, Austalia e Regno Unito, disco d’oro in Finalndia.