Elisa agli Stati Generali “Senza un’azione immediata ci sarà una grande ricaduta economica”

22
Giu
2020
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Elisa è stata invitata dal presidente del Consiglio Conte a partecipare al panel riservato al mondo della cultura e dello spettacolo nell’ambito degli Stati Generali dell’economia a Villa Pamphilj, che si è tenutto domenica 21 giugno in occasione della Festa della musica.

La cantante si è espressa sull’attuale situazione lavorativa, soprattutto legata al mondo della musica, facendosi portavoce di un messaggio comune per tutti gli artisti che sono scesi in piazza Duomo a Milano per dare vita ad un flashmob in difesa di questo mondo.

 “Sono una cantautrice, una musicista, ma non potevo che cogliere questa occasione per accendere l’attenzione su una parte dei problemi che ci sono oggi nel settore. Il confronto è importante e il settore della musica deve farsi sentire” ha sottolineato.

“Oggi, 21 giugno, è la festa della musica – ha detto Elisa – ma purtroppo è una festa ‘senza musica’, come tanti hashtag e il significativo flash mob di oggi hanno sottolineato. Ritengo importante che lo Stato ascolti le tante voci che si stanno mobilitando in questo periodo, come il movimento “La musica che gira”. E’ fondamentale che ci sia attenzione verso un settore di così grande rilievo per l’economia italiana, ma che ricevuto ancora troppo poco”.

“I problemi sono tanti – ha aggiunto – legati ai lavoratori intermittenti del settore non riconosciuti, alla mancanza di associazioni di categoria forti e riconosciute a livello statale, agli aiuti che non sono arrivati, ad un settore, quello live, che va tutelato oggi più che mai affinché non ci rimettano né il pubblico né i lavoratori, e ad una ripartenza richiesta a più voci di cui io sono da sempre profonda sostenitrice, legata a nuove forme di sviluppo sostenibile che puntino su energia da fonti rinnovabili”.

“I settori culturali di tutta Europa sono stati duramente colpiti da questa emergenza. Il settore della musica è stato tra i primi a fermarsi e, soprattutto quello live, sarà purtroppo tra gli ultimi a ripartire. Ma parliamo di un settore che dà lavoro al 6,1% del totale degli occupati in Italia, 1,5 milioni di persone (numero anche sottostimato per la difficoltà di inquadrare determinate figure professionali). Senza un’azione immediata, si avrà una ricaduta su tutta l’economia del Paese. Ricordiamo – ha concluso Elisa – che parliamo di un settore che conta per il 17% del Pil italiano”.