Gino Paoli si autosospende dalla Siae, Grillo lo difende

20
Feb
2015
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Il polverone sollevato dalle accuse della Guardia di Finanza contro Gino Paoli hanno fatto sì che il cantautore 80enne si auto-sospendesse dal suo ruolo di Presidente della SIAE, lavoro che svolge dal 17 maggio 2013. Paoli è indagato per evasione fiscale perchè pare abbia  sottratto al fisco italiano 2 milioni di euro portandoli in Svizzera illegalmente.

Il cantautore ovviamente si difende dicendo che l’accusa è infondata e ha deciso di auto-sospendersi dalla SIAE – piuttosto che dimettersi – in attesa che questo enorme equivoco venga chiarito. Gino Paoli verrà interrogato dalla Procura il prossimo 2 marzo, nel frattempo proseguiranno gli accertamenti sul materiale a lui sequestrato nei giorni scorsi dalle Fiamme Gialle.

Venerdì mattina il cantante de “La Gatta” ha anche ricevuto le scuse del leader del movimento 5 stelle, Beppe Grillo, il quale si è scusato degli “attacchi del Movimento 5 stelle”e lo ha invitato a “valutare seriamente” le dimissioni dalla SIAE: “Premetto che Gino Paoli è mio amico da molti anni e che spesso le nostre famiglie si incontrano vivendo nella stessa zona di Genova. Quindi potrei essere considerato poco obiettivo. Ma a questo gioco al massacro di una persona di 80 anni non pregiudicato, mai inquisito, per alcunché, che mi risulti, io non ci sto”, scrive Beppe Grillo sul suo blog.

In un post dal titolo #SaporeDiSale, Grillo ha inoltre scritto: “I cittadini sono diventati vittime sacrificali, mostri da sbattere in prima pagina senza che possano difendersi in alcun modo […] Io non ho “mosso i miei” contro Gino Paoli, aspetto la magistratura prima di emettere qualunque giudizio, alla faccia degli sciacalli dell’informazione. Sapore di sale”.