Strage di Ancona, discussione tra Briga e Crepet “Sfera Ebbasta ha responsabilità”

10
Dic
2018
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La tragedia di Ancona diventa un caso nazionale e tutti ne parlano. Dopo la morte di alcuni giovanissimi, schiacciati dalla folla che scappava nel panico dopo che qualcuno ha azionato uno spray al peperoncino, tutti gli esponenti della musica dicono la loro sulla questione.

Da una parte ci sono artisti come Jovanotti che dichiarano come i giovani debbano essere più responsabili e usare maggiormente la testa, frasi dette a Che tempo che fa riguardo l’uso sbagliato e ingiustificato di quello spray al peperoncino che ha scatenato il panico. Dall’altra parte ci sono artisti come Briga che difende senza ombra di dubbio il suo collega Sfera Ebbasta.

A far discutere nelle ultime ore sono le dichiarazioni riguardo a questo tema, rilasciate nella puntata di domenica di Pomeriggio Cinque, dove il rapper si trova in studio a discutere con lo psicologo Paolo Crepet.

Il tema è la responsabilità di quanto accaduto e gli esempi che questi ragazzini hanno davanti.

Briga difende Sfera, che quella sera avrebbe dovuto svolgere in quel locale un concerto “Ci sono artisti che da sempre non conducono una vita esemplare, che magari parlano anche di questo nelle canzoni, e adesso dobbiamo parlare dei messaggi che veicola un trapper? Noi abbiamo una responsabilità, ma sono delle responsabilità minori rispetto a quello che un genitore ha nei confronti di un figlio. Non mi sento di additare uno Sfera Ebbasta come colpevole morale per il tipo di testo che lui scrive. Stia nell’intelligenza delle famiglie, o dei ragazzi, capire che una cosa è una canzone, una cosa è un film, una cosa è la realtà. Allora non ne guardiamo più di film violenti o supereroistici?”.

Contro le sue parole ci sono quelle dello psicologo Crepet che invece accusa questi artisti di essere un esempio sbagliato per i giovani “Io penso che dobbiamo insegnare ai figli che la vita è straordinaria e non dobbiamo insegnargli la morte. Noi dobbiamo dargli esempio di passione, le cose semplici e positivi ma alcol, droghe, morte e carrozzelle per tutta la vita, è una cosa che non dobbiamo fare. Se io scrivo in un testo che devo scolarmi la bottiglia di rum e andare a 180 all’ora, c’è qualcosa che non va e ho delle responsabilità.”.

Due visioni completamente diverse su un tema delicatissimo che alla luce degli ultimi episodi probabilmente porterà a importanti cambiamenti nel tema dei concerti e della sicurezza.

Non contento però di essere stato attaccato, Briga ancora oggi esterna il suo pensiero; questa volta scrive su Facebook  Non contento il Sig. Crepet, dall’alto della sua grande esperienza nelle discoteche, parla di giovani ubriachi anche a 11 anni (sì, certo, con i loro genitori al fianco!) et dulcis in fundo promuove il suo nuovo libro introducendone il titolo a chiusura della sua dissertazione.
Io sono schifato. Le cose che più mi spaventano sono la retorica e l’ipocrisia di questo tizio così ego-riferito che approfitta di una tragedia di questo tipo per il mero scopo commerciale. 
Nella società esistono dei ruoli: I genitori facciano i genitori, perché i cantanti fanno i cantanti. Se Sfera dice di andare a 180 su una Tesla non si è inventato nulla. Lo possono testimoniare il buon Morandi che ‘andava a 100 all’ora je je je je’ o Battisti che ‘guidava come un pazzo a fari spenti nella notte (per vedere se è tanto difficile morire)’.”.