Stash ringrazia “Ho parlato e migliaia di donne mi hanno raccontato le loro violenze”

06
Lug
2018
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L’aggressione di Stash, avvenuta da parte del branco per il suo intervento in difesa di una ragazza, continua a far parlare: il gesto nobile del leader dei The Kolors, che ne ha pagato le conseguenze con qualche livido e un occhio nero, è stato per molte donne la motivazione giusta per denunciare.

Dopo che lui ha parlato, in molte hanno deciso di affrontare il problema.

Volevo prendermi qualche secondo per ringraziare tutte le persone che mi hanno dimostrato vicinanza e affetto in questi giorni. Siete stati in tantissimi a preoccuparvi, a scrivermi sia qui che privatamente. All’inizio ero titubante, avevo paura che la mia esternazione sarebbe risultata quella di chi cavalca l’onda della demagogia…” scrive lui su Instagram raccontando il seguito positivo che la sua denuncia ha avuto Ma ora sono felice di averlo fatto perché mi ha permesso di ricevere le storie di donne che continuano a subire gesti che credevo fossero molto più rari. Mi avete dato dell’eroe, ma dopo aver letto tante vostre storie forse non vi rendete conto che l’eroe qui non sono io, ma voi! Ho potuto aprire gli occhi e rendermi conto che c’è ancora tantissimo da fare. Le donne incredibili che ogni giorno compiono gesti molto più importanti della scazzottata di una serata.”.

Il gesto di Stash è stato nobile, nonostante le conseguenze per lui massima solidarietà da tutti “Dovremmo vivere in un mondo che non ha bisogno di violenza per difendere un principio che a me è stato insegnato prima ancora che imparassi a camminare, e di questo posso solo ringraziare questa signora qui: mia madre.”.

Il ringraziamento maggiore va alla mamma, presente con lui nella foto che accompagna questo messaggio “È grazie a lei se so distinguere giusto e sbagliato, e se so che chi è più debole non va mai toccato. Questo post lo dedico a te, mamma.. E scusami se ti ho fatto preoccupare ancora una volta a centinaia di km di distanza… Stai tranquilla che è già quasi passato tutto… ”