Neffa canta in napoletano “Ritorno alle origini”

02
Apr
2021
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Da anni Neffa coltivava il desiderio di realizzare un disco in napoletano. Un modo per rendere omaggio alle sue origini, lui di sangue campano (mamma di Scafati, babbo di Napoli), cresciuto a Bologna.

 A sei anni dall’ultimo album, il desiderio è così diventato realtà e il 2 aprile esce AmarAmmore (Numero Uno), anticipato dal singolo Aggio Perzo ‘O Suonno con Coez e produzione di TY1.

Pperché un album in napoletano?Non è stato frutto di decisioni. Una sera di novembre in cui ero in vena di bilanci esistenziali m’è venuta di getto – già col titolo ‘AmarAmmore’ e alcune parole – questa canzone in napoletano. Poi, dopo due giorni, un’altra. Poi un’altra ancora. Alla quarta, ‘Si me salve tu’, mi sono detto: forse sto facendo un album napoletano…”.

Un disco, che vede come guest anche Rocco Hunt (nel brano che dà il titolo al disco) e Livio Cori (in «Nnè cagnato niente»), tutto cantato nella lingua principe della canzone italiana, quella partenopea, «che partendo dalle influenze di Renato Carosone, passa da Roberto Murolo a Pino Daniele», fino ad arrivare alla musica rap e trap di oggi. Musica oltre le barriere, i generi, i periodi storici, con la consapevolezza che lingue e dialetti si evolvono e che il classico può essere riletto con il moderno: uno sguardo all’indietro, alle origini, alcune volte necessario per guardare al futuro e fondere generi diversi, che hanno in qualche modo creato il Neffa artista e uomo, a partire dal rap per arrivare al soul.