Giulia Molino “Ho combattuto e vinto la battaglia contro l’anoressia”

14
Apr
2020
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Non è riuscita a conquistare la finale di Amici (è arrivata terza, dietro alla collega Gaia e al ballerino Javier), ma la sua battaglia più importate l’ha vinta un paio di anni fa quando è uscita dall’anoressia.

Giulia Molino adesso si gode i risultati del suo album Va tutto bene, che ha superato i 2 milioni di stream in attesa dell’uscita fisica, il 24 aprile. La cantante ha deciso, grazie alla visibilità ottenuta con il talent, di affrontare pubblicamente un suo problema che ancora oggi viene vissuto da milioni di giovani ma viene anche poco considerato.  Il tema dell’anoressia, da lei affrontato nel brano Nietzsche.

“Mi ha salvato il canto, la mia passione. Ho trovato la forza di combattere l’anoressia quando ho cominciato a avere problemi alle corde vocali che stavano collassando – racconta ora, chiusa nella casa di Roma che sta dividendo con l’amico conosciuto nell’edizione più strana, per colpa del coronavirus, del talent di Canale 5, Francesco Bertoli -. Alcune mattine mi svegliavo afona e ho capito che stavo perdendo l’unico sogno per il quale continuavo a vivere”.

E’ arrivata a pesare 40 kg (“il mio peso forma è 63-64”), spinta a rifiutare il cibo per le prese in giro di chi la considerava sovrappeso. “Bulli, che traggono la loro forza nel denigrare gli altri. Il bullismo è una piaga che scatena disturbi psicologici (non solo alimentari) in chi la subisce. Ma i primi ad essere persone fragili sono proprio loro, i bulli”.

Giulia ha voluto rendere pubblica la sua storia, “per essere vicino a chi sta soffrendo come ho sofferto io. Perché l’anoressia è sempre stata considerata un tabù. Chi ne soffre, da una parte chiede attenzione, dall’altra la rifiuta. L’unico consiglio che mi sento di dare è di dedicarsi a una passione, i sogni ci salvano la vita”.

Tra i progetti per il suo futuro, oltre alla musica c’è quello di “essere portatrice di un messaggio per le persone. Vorrei trasferire con la mia musica qualcosa alle persone che mi ascoltano. Per questo sono legata particolarmente a “Nietzsche”, Sono felice di aver potuto parlare di questo disturbo alimentare, che è il più diffuso ma di cui si parla troppo poco.”