Vasco contro tutti: “Baglioni, Pelù e Minghi dovrebbero zappare la terra”

16
Apr
2012
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Vasco Rossi torna a parlare attraverso Facebook. E non sono certo parole dolci le sue.

Il Blasco ha postato su Facebook la prima parte di quella che ha chiamato L’Altra Autobiografia, riecheggiando il suo ultimo album L’Altra Metà Del Cielo. Al centro delle sue critiche, questa volta, tre grandi della musica italiana: Claudio Baglioni, Piero Pelù e Amedeo Minghi.

 

“Cosa fai, allora, quando incontri un cantante che consideri un perfetto imbecille per le cose che canta? Quando ti trovi di fianco ad uno che, secondo te, dovrebbe andare a zappare la terra, piuttosto che continuare a frignare stupide canzoni che sono tutte la stessa lagna?”  – inizia così Vasco, che poi se la prende subito con Baglioni – “Quando incontri un Baglioni, insomma, che per te impersona… che per te è l’emblema… delle musichette da sala d’attesa… Con testi che non raggiungono neanche il livello dei peggiori discorsi sul più e sul meno, infarciti dei soliti luoghi comuni, come quelli  che si fanno per ammazzare il tempo quando si sta in fila alle Poste o che fanno tra loro le signore dal parrucchiere durante una messa in piega…”

 

Il Blasco poi dedica le sue attenzioni a Piero Pelù, leader dei Litfiba: “Allora, magari, ti ritrovi di fianco a Pelù… e lo osservi un attimo. E pensi che ancora non hai capito se canta per scherzo e fa del rock per caso, o se in fondo si diverte soltanto… per sesso! Certo non hai ancora capito nemmeno un suo testo. Tutti quegli ululati poco funzionali e tutte quelle gratuite distorsioni vocali continue, che sottomettono il significato delle parole al solo fine dello spettacolo e della recitazione, sono tanto lontani dalla tua concezione di “canzone” e di “musica rock” che finisce che uno come lui, poi… ti sembra un UFO”

 

Vasco chiude le sue riflessioni con Amedeo Minghi da lui ribattezzato Wolfang Amadeus Minghi: “Può venirti proprio voglia di smontarlo un po’, di dirgli che la sua aria da fenomeno musicale e il suo modo di tirarsela ti fanno pena, che sono solo un triste squallore, il risultato di una presunzione eccessiva che ha perso ogni contatto con la realtà, quella vera. E sì… E alla fine glielo dici pure! E lui non fa una piega, resta sordo ed isolato nel suo mondo fatto di favole e di preghiere”