Odio in rete contro Lele dei Negramaro: c’è chi esulta per la sua emorragia

19
Set
2018
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Selvaggia Lucarelli denuncia il tristissimo retroscena che la storia del chitarrista dei Negramaro ha avuto in rete: mentre quasi tutta l’Italia si è mobilitata per dare il sostegno all’artista, dimostrando affetto e vicinanza alla band, una piccola parte ha invece esultato per quanto accaduto.

A denunciare la parte brutta di questa storia è l’opinionista, che nei giorni scorsi aveva dimostrato vicinanza al “collega”. Sarebbero giunti proprio a lei decine di messaggi di persone che si direbbero contente dell’emorragia cerebrale che ha colpito l’artista e che lo tiene per il momento costretto in una camera di ospedale, ancora in prognosi riservata.

“… Perché la varietà degli odiatori è impressionante. Sono spesso persone insospettabili o che si tende a ritenere evolute, capaci di governare un mezzo -internet- con un minimo di civiltà. Scrive la donna su Facebook, pubblicando senza problemi le immagini di questi messaggi ricchi di odio e cattiveria gratuita con tanto di nomi in bella vista.

Poi prosegue ancora attaccando questo mondo mediatico La solita distorsione della realtà. Il solito problema dell’ignoranza nel ritenere il web un mondo parallelo, una zona franca, un non luogo in cui si può essere altro, in cui si può essere la parte peggiore di sè, perché tanto mica è la realtà.”.

Messaggi scritti forse per provocare, forse per cercare visibilità o forse solamente per farsi forti dietro alla tastiera come sempre avviene: ma Selvaggia non ci sta e li attacca Se vi piace la provocazione, almeno assumetevi il rischio di un pugno in faccia.”.

A scatenare quest’ondata di rabbia è Matteo Scognamiglio, famoso fumettista seguito da migliaia di persone che come scrive la Lucarelli, ha deciso di usare “in modo improprio” questo potente strumento che è la rete per per dimostrare gioia in un momento di grande dolore.

Come si fa ad affermare questo Io sono felice se muore uno che per me fa musica di merda e non costringo nessuno a pensarla come me?