J-Ax, la dichiarazione-denuncia via social

06
Mag
2016
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Un racconto triste quello postato da J-Ax, cantante prossimo ad una collaborazione con Fedez e attualmente impegnato come giudice nell’edizione di Amici, sul suo profilo Facebook in cui racconta un episodio della sua infanzia.

Tra le righe che lui ha scritto si riconosce una persona diversa dal rapper a cui siamo normalmente abituati, J-Ax racconta un periodo della sua vita in cui ha subito bullismo a causa della sua situazione economica. I bulli lo attaccavano e lo deridevano perchè era povero e non aveva soldi, ma fortunatamente in qualche modo dichiara di sentirsi oggi vincitore rispetto a queste violenze.

Alessandro Aleotti, vero nome di J-Ax, si racconta con queste parole e lancia a tutti coloro che si trovano nella stessa situazione il messaggio dell’importanza di denunciare questi comportamenti.

A 13 anni pensavo di essere il più grande della terra. La Tv mi aveva detto che per essere un figo avrei dovuto possedere vestiti firmati, guidare moto e vivere in case di lusso. Io mi vestivo con ciò che mia madre trovata al mercato, non avevo neanche un bici e abitavo in periferia di Milano. Quello che avevo erano dei ragazzi che mi tormentavano ogni singolo giorno proprio perché mi mancava tutto ciò. Quando passavo per strada, da solo, si accanivano in gruppo con me. Non passava un giorno senza che mi ricordassero quanto fossi uno sfigato solo perché esistevo. Ancora oggi, quando vedo un gruppo di ragazzi su una strada ogni singola cellula del mio corpo mi dice di attraversare per mettermi in salvo. Anche se ho 44 anni. Anche se sento l’affetto di tutti voi che mi fate scudo.
Ma, quello che ignoravo, è che ogni singolo insulto, ogni giorno passato a bullizzarmi era benzina per me. Il loro odio è stata la mia salvezza. Sarà anche un cliché, ma il dolore è energia. Se state male in questo momento, se non siete soddisfatti della vostra vita, se vi sentite soffocare non vi lasciate andare. E, soprattutto, non lasciatevi consumare dalla rabbia ma utilizzatela a vostro favore. Perché la rabbia, quando è inespressa diventa depressione – ma quando utilizzate questa energia negativa immoto propositivo si trasforma in arte. Diventa creatività. Diventano idee che vi cambiano l’esistenza. Sono convinto che un modo per liberarci dalle nostre prigioni esiste sempre, sta a noi trovare la forza per farlo. E’ l’unico modo per zittire tutti quei bulli che ci davano per sconfitti.”.