Donatella Rettore: “Incapace di non rinnovarmi dopo 33 anni di carriera”

17
Dic
2012
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Recentemente Donatella Rettore ha rilasciato alcune interviste parlando del suo nuovo album e della grinta che, dopo 33 anni di carriera, continua a mettere nel suo lavoro. Il suo nuovo album, “The Best Of The Beast“, è uscito lo scorso 4 novembre, ma non lasciatevi ingannare dal titolo: la bionda tutto pepe non aveva alcuna intenzione di rubarlo al famoso album degli Iron Maiden, e giura: “Non lo sapevo, ho copiato involontariamente“. Se davvero non era al corrente del fortunato album del 1996 della band, allora perchè questo nome? A questa domanda la Rettore ha risposto che…

nella sua carriera è stata una tigre, un lupo, un cobra, un leone. Il titolo si riferisce dunque alla sua natura di animale da palcoscenico. Naturalmente istrionica, Donatella Rettore continua a mettersi in gioco, sempre alla ricerca del nuovo: “Sono come un serpente, cambio pelle. Sento il bisogno di rinnovarmi, di non fare sempre le stesse cose. E’ un’attitudine che invece caratterizza molti miei colleghi. Ma non si può fare sempre la stessa canzone. Bisogna avere un po’ di coraggio”.

Spesso paragonata alla popstar mondiale Lady Gaga, la Rettore odia questo tipo di accostamento: “Mi ritrovo molto di più in cantanti come Diana Krall o Norah Jones. Poi seguo le giovani interpreti: amo follemente Adele, fin dal suo primo disco. Molto più di Amy Winehouse. Apprezzo anche Lana del Rey“.

Qualcosa in comune con Miss Germanotta, però, Donatella Rettore ce l’ha davvero: l’andare costantemente controcorrente, così come la lotta contro tutto ciò che è antico e bigotto, e lei stessa ammette che se fosse nata in un Paese meno bigotto del nostro, avrebbe avuto ancora più fortuna: “sarei dovuta rimanere in Germania a cavalcare l’onda del grande successo che ho avuto lì prima del ’79“, dice con un misto di amarezza e rimpianto.

33 anni di carriera non sono pochi, e Donatella Rettore può davvero tirare le somme: non è soddisfatta, perchè non si può mai esserlo; se ci si sente arrivati, a quel punto si fa un grosso ruzzolone e si precipita giù.