Biografia Carmen Consoli

Carmen nasce a Catania il 4 settembre del 1974, respirando musica sin da bambina: suo padre è un chitarrista che le fa amare subito il blues e la musica nera, così inizia a suonare la chitarra elettrica già a nove anni e a quattordici comincia ad esibirsi con il gruppo Moon Dog's Party.

La cover band possiede un repertorio di tutto rispetto - che abbraccia i Jefferson Airplane e i Free o altri grandi nomi del rock - e per esaltare la voce di Carmen vengono scelti brani portati al successo da grandi interpreti della black music, come Otis Redding, Tina Turner, Aretha Franklin e l’amatissima Janis Joplin. Il genere di canzoni eseguite non deve stupire più di tanto, dato che Catania è l'unica città siciliana dove esiste una scena rock ben radicata.

Mentre nelle altre province si suona fusion e si cantano le melodie della tradizione italiana o del jazz, la città etnea è popolata da numerosi gruppi e ospita l’etichetta discografica Cyclope Records (Mario Venuti, Flor, Nuovi Briganti, i tributi discografici Gram Parsons Tribute e Battiato non Battiato).

Francesco Virlinzi, produttore e titolare della Cyclope, assiste a un’esibizione dei Moon Dog's Party e resta immediatamente colpito da Carmen: la ragazza ha solo quindici anni, ma il suo talento è evidente. A questo punto, Carmen obbedisce alla sua vocazione e si getta a capofitto nell’avventura.

Si trasferisce a Roma, dove allestisce una nuova band di blues e rimane per qualche anno a farsi le ossa, mentre inizia a buttare giù canzoni autografe.

Dopo aver utilizzato per anni un walkman come quaderno di appunti per ogni idea balenata alla mente, adesso le canzoni iniziano ad avere una forma definitiva. Tornata a Catania nel 1994, ciò che presenta a Virlinzi corrisponde al materiale che finirà su Due parole, il suo album d'esordio. Carmen incide ventidue canzoni per chitarra e voce, mettendo da subito in evidenza una timbrica vocale e uno stile interpretativo che diverranno sue peculiarità.

Registrato presso i Cyclope Studios di Catania, il disco viene preceduto dalla partecipazione al Festival di Sanremo del 1996, dove Carmen ottiene un ottimo riscontro con Amore di plastica, pezzo co-firmato con il conterraneo Mario Venuti. A colpire il pubblico e gli addetti ai lavori, non è soltanto il valore della canzone proposta ma anche l’aspetto al contempo aggressivo e fragile dell’artista siciliana, dotata di una personalità capace di bucare lo schermo.
Il '96 si rivela essere un ottimo anno, nel corso del quale parte una lunga tournée nelle principali città italiane e si susseguono diverse partecipazioni a manifestazioni importanti - Concerto del 1° Maggio, Max Generation, Sonoria, Premio Recanati, Premio Tenco - che destano interesse per l'energia e la passione delle performance. In alcuni casi, Carmen presenta anche delle nuove canzoni, come quella Per niente stanca che andrà a far parte del suo secondo lavoro.

Nello stesso tempo, esce anche il tributo Battiato non Battiato che vede Carmen alle prese con L'animale, uno dei pezzi più suadenti dell'artista siciliano, reso con versatilità e stile inconfondibile.

Il 1997 si apre con il ritorno a Sanremo e il nuovo singolo Confusa e felice, una ventata di freschezza ed energia che mette ben in mostra la forza e la determinazione di Carmen. Contraddistinto da un suono scarno ed elettrico, il brano è la miglior presentazione possibile per il nuovo album, battezzato proprio Confusa e felice e titolo destinato a divenire uno degli slogan dell'anno. L'album è subito Disco d’Oro e presto Disco di Platino, e conferma il talento di Carmen, presentandola in una veste più elettrica e sporca rispetto a quella della prima opera: tra la dozzina di episodi in scaletta, colpiscono Venere, La bellezza delle cose, Blunotte e l’emblematica Fino all'ultimo; ma è il clima generale a convincere e sorprendere. La foto di copertina ritrae Carmen appoggiata alla porta di una stanza d'albergo: forse non è un caso, visto che gli impegni e i concerti a cavallo fra il ’96 e il ’97 le hanno lasciato pochissimo tempo per se stessa. Anche il ‘97 trascorre così nel nome della musica, tanto che viene inaugurato un ulteriore tour italiano concluso nel mese di novembre.

Nel frattempo continuano a nascere altre canzoni, provate e rese più solide durante le prove con il gruppo. Basta chiudersi tre mesi in una casa alle porte di Catania e metterle a posto: le registrazioni seguono veloci e da questo iter, che potrebbe sembrare forsennato, arriva Mediamente isterica.
Allontanandosi da Confusa e felice almeno quanto quello si era allontanato da Amore di plastica, il primo estratto Bésame Giuda evidenzia l'ennesima crescita artistica, mentre l'album a seguire è un condensato di energia che stupisce ancora una volta: testi graffiati, rock potente e melodie purissime mostrano il ritratto di un'artista estremamente intensa.
A partire da gennaio del '99, Carmen Consoli e la sua inseparabile band presentano dal vivo il nuovo disco.

Nel 2000, il nuovo album Stato di necessità, lanciato al Festival di Sanremo con In bianco e nero, si afferma come uno dei dischi protagonisti dell’anno: il brano sanremese è il più programmato dalle radio nella primavera, come anche il singolo successivo Parole di burro che domina l’estate e supporta il successo di un lungo tour in tutta Italia. Ma Carmen non riposa sugli allori: in autunno parte per un tour teatrale in cui re-inventa in chiave acustica le sue canzoni, dai più grandi successi ai piccoli gioielli nascosti in ogni suo album. Con il nuovo singolo Orfeo, la presenza nelle classifiche è continua. A un anno di distanza dalla pubblicazione, il disco offre ancora nuovi spunti: il quarto singolo è l’ispiratissima L’ultimo bacio, facente parte della colonna sonora dell’omonimo film di Gabriele Muccino, interpretato da Stefano Accorsi e Giovanna Mezzogiorno. Un grande successo nelle sale cinematografiche e in classifica: Stato di necessità torna in Top20, raggiunge e supera le 200.000 copie vendute meritando il Doppio Disco di Platino. Come se non bastasse, piovono numerosi premi come un Italian Music Awards per il videoclip del fortunatissimo singolo L’ultimo bacio, due Premi Italiani della Musica come Miglior Artista Femminile dell’anno e Migliore Canzone dell’anno, con il tormentone Parole di burro, e ancora il Nastro d’Argento per la Miglior canzone da Film dell’anno con L’ultimo bacio. Dopo anni di estenuante lavoro ecco, finalmente, i meritati riconoscimenti. Ma la più grande soddisfazione per Carmen non sta tanto nelle dorate statuette, quanto nel valore simbolico di tali premi: il totale stravolgimento delle logiche discografiche e di consumo, l’affermazione della qualità, della sperimentazione, del rischio di non presentare a tutti i “soliti accordi”…

Dopo alcune importanti esibizioni in Francia, nel 2001 Carmen si prepara a conquistare anche il pubblico d’oltralpe con la pubblicazione del suo primo disco per il mercato francese (pubblicato in Francia, in Svizzera, in Turchia, in Finlandia e in Canada), état de nécessité, un’edizione speciale dell’ultimo album con due brani tradotti e la cover “Je suis venue te dire que je m’en vais ” di Serge Gainsbourg, realizzata in collaborazione con Henri Salvador.
Il 15 luglio 2001 segue l’evento unico al Teatro Greco di Taormina, con l'Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, diretta dal Maestro Paolo Buonvino, che viene immortalato e proposto al pubblico con il suo primo album live, L’anfiteatroelabambinaimpertinente. Oltre al CD vengono realizzati il DVD e il VHS, contenenti la registrazione dell'intero concerto e le riprese inedite del back stage.
L’anno si chiude con due concerti straordinari al Leoncavallo di Milano e all’Accademia di Santa Cecilia di Roma: due situazioni agli antipodi unite dallo stile inconfondibile di Carmen Consoli che, da questa esperienza dal fascino sicuramente indimenticabile, porta a casa un altro Disco di Platino, per le oltre 100.000 copie vendute.

Piace al pubblico anche la prima biografia ufficiale dell’artista "Quello che sento - Il mondo, i pensieri, la musica di Carmen Consoli", presentata nel novembre del 2001 dal giornalista Federico Guglielmi, in occasione del M.E.I. (Meeting Etichette Indipendenti) di Faenza.

Agli esordi del 2002, poco prima di partire per il suo primo vero e proprio tour europeo, Carmen viene invitata alla premiazione del Premio Italiano della Musica (P.I.M.) per ritirare il Premio Speciale della Critica del settimanale Musica che, fin dal suo debutto, segue ed apprezza la carriera di Carmen Consoli.

Subito dopo Stato di necessità Carmen aveva iniziato a scrivere nuove canzoni. Nel frattempo, l’uscita de L’anfiteatroelabambinaimpertinente aveva consentito alla cantautrice di mettere meglio a fuoco i suoi pensieri e di non pubblicare un album che inevitabilmente sarebbe stato di passaggio, di transizione. Così, nell’inverno del 2002, si rinchiude in una casa alle pendici dell’Etna attrezzata a studio di registrazione, assieme al suo solito gruppo di collaboratori, per incidere i brani raccolti ne L’eccezione, un album policromo e fantasioso, omogeneo e nel contempo ricchissimo di suggestive sfaccettature che non sempre si rivelano al primo ascolto, dove la canzone italiana sposa il pop d’autore e il miglior indie-rock angloamericano con la musica brasiliana e il jazz come testimoni. Le nuove canzoni si susseguono, senza fratture, tra le evocative morbidezze di Venti del nord e Uva acerba e la spigolosa schizofrenia di Matilde odiava i gatti, tra l’ironia di Fiori d’arancio e la filosofia di vita del primo singolo L’eccezione, tra il brio stile Sixties di Pioggia d’aprile, Eppur si muove e L’alleanza e i pur velati rimpianti di Moderato in RE minore e Mulini a vento, tra l’elettronica stralunata di Masino e la sobrietà jazzy dello strumentale Carmen. Il tutto permeato da quel senso di malinconia, leggero e mai opprimente, al quale Carmen Consoli ama da sempre abbandonarsi.

Alla vigilia dell’uscita del disco Carmen, con la sua band ed un quartetto d’archi, esegue in anteprima le nuove canzoni e i classici che l’hanno fatta diventare “La Cantantessa”. Per la prima volta la succursale italiana dell’emittente musicale più famosa del mondo, MTV, consacra il proprio palinsesto a un unico artista, proponendo per di più un concerto che ospita in scaletta brani ancora inediti, suddiviso in due set contrapposti e complementari con una sezione acustica e una elettrica. Il 23 ottobre 2002 diventa il Carmen Consoli Day, trasmesso in diretta nel corso di una ventiquattrore.
Nonostante la scelta azzardata del primo singolo L’eccezione, l’attesissimo album riscontra il favore del pubblico raggiungendo in fretta il primo posto della classifica dei dischi più venduti e conquistando il Doppio Disco di Platino.
Intanto l’artista riceve il Premio Speciale della Giuria del prestigioso Premio Ciampi e la nomination come Miglior artista femminile dell’anno all’Italian Music Awards Alice 2002.

Nel gennaio del 2003 Carmen è pronta per un anno “vulcanico” e inizia proponendo l’European Club Tour. Dopo il precedente tour teatrale e i concerti insieme all’orchestra sinfonica, Carmen sceglie di suonare esclusivamente nei club per poterne utilizzare le caratteristiche specifiche come punto di sintesi tra le caratteristiche dei teatri e quelle dei grandi spazi all’aperto. I club offrono infatti l’intimità del teatro e l’informalità della piazza, consentendo un rapporto più immediato e diretto con il pubblico e una maggiore libertà nella scelta della scaletta dei brani. Il riattraversamento del repertorio in concerto può seguire così percorsi diversi: l’accuratezza e complessità testuale e tematica che accomuna alcune canzoni (la guerra in Eco di sirene, la malattia in Sangue infetto, i treni della morte in Un sorso in più), o il vestire le canzoni con abiti nuovi, giocando con arrangiamenti che ne stravolgono le atmosfere musicali originarie. L’European Club Tour è sostanzialmente un tour rock, con la gradevole intrusione di un piano wurlitzer e un mandolino che, assieme alla chitarra acustica di Carmen, stemperano i suoni di questa sezione rock del concerto. L’allestimento è essenziale: una scenografia semplice e un disegno luci che rimanda alle atmosfere dei concerti negli anni Sessanta e Settanta, con luci strobo e fari alogeni a disegnare suggestioni vintage su dei teli bianchi.

Il 2003 è anche un anno decisivo per la presentazione della sua musica al pubblico internazionale. Fondamentale è la presenza di Carmen Consoli allo Showcase Internazionale del MIDEM, svoltosi a Cannes, e la pubblicazione della versione internazionale dell’ultimo album, contenente due brani tradotti in inglese, due editi direttamente in lingua straniera e la strabiliante versione punk del brano Can’t Get Out Of My Head di Kylie Minogue.
Mentre il disco viene pubblicato in tutta Europa e oltreoceano, in Canada e in Messico, in Italia cresce la popolarità dell’artista che, dopo il grande successo del tour nei club, torna ancora più elettrica per un tour estivo che riempirà le piazze e gli stadi delle principali città d’Italia, conquistando anche la Curva Sud dello Stadio Olimpico della capitale, il 26 giugno del 2003.
Altri riconoscimenti giungono alla Cantantessa, come il prestigioso Premio Nazionale Civitanova Poesia, conferito per i testi delle sue canzoni, e il Premio Letterario Internazionale Grinzane Cavour.

A un anno esatto dall’uscita de L’eccezione, nel novembre del 2003 viene pubblicato un nuovo disco dal vivo di Carmen Consoli, simbolico suggello di un anno vissuto alla velocità della luce tra successi e riconoscimenti di ogni tipo. Intitolato Un sorso in più - Dal vivo a MTV Supersonic, il nuovo CD contiene la performance svoltasi il 23 ottobre 2002 a Milano negli studi dell’emittente TV e volta a festeggiare l’uscita de L’eccezione. La pubblicazione di questo CD si presenta come un’autentica novità per il mercato di casa nostra: non era infatti mai accaduto che il canale sponsorizzasse un disco live firmato da un grande nome della musica italiana, adeguandosi a quanto realizzato negli Stati Uniti con personaggi di straordinaria notorietà a livello planetario (tra i titolari di un MTV Unplugged ci sono ad esempio i Nirvana, Bob Dylan e Bruce Springsteen).
Un sorso in più propone le canzoni in una veste più consueta e in linea con il doppio volto che Carmen ha messo in luce negli ultimi anni. In un’ora scorrono quindi sedici episodi, colti in un’emozionante “presa diretta” fra la performance vera e propria e le sue prove, e quindi ben rappresentativi della positiva tensione generata e avvertita dai musicisti: non va infatti dimenticato che Carmen e compagni, benché ormai abituati alle esperienze importanti, si stavano confrontando con una specie di “anteprima” di un nuovo tour, e l’emozione non poteva quindi non essere un po’ superiore alla norma.
Vera chicca dell’album, la cover di Can’t Get Out Of My Head di Kylie Minogue - resa irriconoscibile da un trattamento a base di incipit hard/heavy e venature blues - funge da climax sonoro, sottolineando l’ironia, la padronanza dei propri mezzi e la grande, grandissima personalità della nostra artista preferita.
Pur non racchiudendo nulla di realmente nuovo, l’album è una “cartolina” a suo modo affascinante, nonché l’istantanea di un periodo preciso nel percorso di Carmen: un momento di grandi soddisfazioni che si protrae da tanto e che per fortuna non accenna a terminare.

Tra le soddisfazioni più grandi, proprio a conclusione di un anno così impegnativo, arriva per Carmen un altro premio degli Italian Music Awards come Miglior Artista Femminile dell’anno.

Non è da meno l’inizio del 2004, all’insegna di un’esperienza che corona il sogno di ogni vero roker: l’America!
Carmen Consoli è infatti l’unica artista italiana presente al SouthbySouthWest Festival di Austin, il maggiore festival di musica indipendente americano, che si tiene nel Texas e che, il 19 marzo del 2004, accoglie Carmen con particolare interesse ed ammirazione.
Dopo il concerto nel prestigioso contest, Carmen parte alla conquista della Grande Mela, presentando la dolcezza graffiante del suo stile singolare al pubblico attento ed esigente dello storico locale cult di New York, il Joe’s Pub. E’ il 23 marzo del 2004.

Il 16 maggio si svolge a Roma il concerto “We are the future”, organizzato dal celebre Quincy Jones. Un progetto mondiale trasmesso in diretta in tutto il mondo, con lo scopo di raccogliere fondi per i bambini che sono vittime dei disagi della guerra. Carmen Consoli è l’unica artista italiana scelta dal produttore di “We are the world” per partecipare all’esecuzione della canzone multietnica “We are the future”.

Alla fine del 2004 Carmen propone un repertorio di cover rock/blues, a partire dalla data zero, cioè quella del Raduno annuale del suo Fan Club, quando celandosi sotto il nome dei Moon Dog’s Party, la Cantantessa esegue i brani che avevano accompagnato gli inizi della sua carriera e che adesso sono riproposti alla platea dei suoi estimatori, in un recupero della dimensione intima e familiare del club.

Il 6 Febbraio 2005 Carmen è l’unica artista non di colore invitata a partecipare alle celebrazioni dell’anniversario della morte di Bob Marley, ad Addis Abeba, su iniziativa della moglie stessa dell’artista, Rita Marley, nell’ambito dell’evento mondiale Africa Unite.

E’ in questa occasione che Carmen si esibisce con Angelique Kidjo evidenziando un’affinità con l’artista africana destinata a riaffermarsi nel duetto contenuto nell’ultimo lavoro della Cantantessa.

Ad Aprile Carmen ritorna in America, a distanza di un anno, accolta da un pubblico, sempre più appassionato e numeroso, che assiste alle esibizioni tenute a Miami, Chicago e New York, quasi a rendere sempre più stretto ed evidente il legame della nostra artista con l’ambiente e le attitudini musicali d’oltreoceano.

Maggio segna una delle tappe più importanti dell’anno di Carmen, non solo in chiave artistica, ma anche per i risvolti culturali dell’evento a cui ha preso parte: infatti viene nominata unico direttore artistico di “Italia Africa”, una grande manifestazione popolare seguita da un concerto, dedicato all’Africa, che mette insieme artisti di ogni zona del mondo, accomunati dalla stessa passione civile per la Madre Terra.

L’enorme afflusso della gente alla manifestazione vera e propria la partecipazione al concerto da parte di uomini e donne di ogni razza regalano un significativo momento di integrazione ed unione ad una giornata di cui il concerto di piazza del Popolo non è stato che il naturela e gioioso epilogo.

Nel 2005 si registra una seconda collaborazione con un artista straniero, Goran Bregovic, con il quale Carmen scrive la colonna sonora del film I giorni dell’abbandono, di Roberto Faenza.

Anche questo incontro, reso più siginficativo dal concerto di fine anno tenuto dai due a Siena, si rivelerà proficuo in vista del nuovo album, ormai alle porte: infatti in esso la Cantantessa riprende il pezzo scritto a 4 mani e lo modifica nella stupenda versione che l’album oggi offre.

I mesi seguenti sono tutti dedicati alla preparazione del nuovo lavoro di Carmen e alla registrazione dello stesso nel buen retiro di Puntalazzo, ai piedi del Vulcano, a veglia sul mare: Acqua e Fuoco.

Eva contro Eva viene pubblicato il 12 Maggio 2006, anticipato dal singolo “Signor Tentenna”, trasmesso dalle Radio a partire dal 21 Aprile e il cui suggestivo videoclip, realizzato da Francesco Fei, è in rotazione nei maggiori network musicali.

Dell’album, che si avvale delle già citate collaborazioni di Angelique Kidjo (Madre Terra) e Goran Bregovic (Il pendio dell’abbandono), fanno parte dieci pezzi, luogo di spiccate ispirazioni narrative, echi dello spazio letterario italiano ed europeo, da Shakespeare e Orwell (Sulle rive di Morfeo), da Verga a certo neorealismo (Maria Catena e Preghiera in gola), come pure nitido riflesso di una cinematografia classica, mai desueta.

Il film capolavoro Eva contro Eva è soloo uno dei tanti motivi ispiratori del secondo singolo radiofonico tratto dall’album di Carmen: Tutto su Eva, il cui videoclip, ancora una volta sotto la regia di Francesco Fei, ambienta in un teatro deserto lo specchiarsi spaurito di una donna dalle pose e movenze suggestive.

Lungo tutto il lavoro di Carmen, anzi quasi alla base di tutto, aleggia una nitida sensibilità verso i temi cari al folk, ovvero quello che la moda non ha ancora trasformato in folclore (ossia maniera), ma che la vita mantiene autentico e per questo indimenticato, come testimonia l’incipit della terza traccia dell’album, La dolce attesa, introdotta dalla voce di Rosa Balistreri.

Eva contro Eva, che balza subito in vetta alle classifiche di vendita e di gradimento degli addetti ai lavori, affianca in modo discreto ma deciso le radici del mondo popolare alle espressioni più mature di quello colto, un incontro, non scontro, tra diversi tessuti sociali e una medesima provincia mentale, figlia, quest’ultima, di un occhi impudente, vigile sulle nostre vite perché di esse affamato, ma orfana di quel nobile sentire che ancora rende insonni le notti di una donna “sospesa tra idillio e noia” e in attesa di un figlio, in grado di materializzarsi, ormai, solo insieme ad un corteo di nuvole: Preghiera in gola.

Pubblicato contemporaneamente in Spagna, Germania, Francia, Olanda e Svizzera e presentato anche nell’affascinante veste del vinile, l’album è stato presentato ai numerosi fans della cantantessa nel corso della data zero del tour promozionale “Dal Simeto al Tamigi”, tenutasi a S.Agata Li Battiati il 6 Maggio 2006.


Il tour vero e proprio è partito il 9 Maggio da Palermo, lì dove Carmen e la band sono arrivati a bordo di quel bus che li accompagnerà lungo tutte le date previste: un piccolo grande spazio accogliente e in grado di soddisfare le esigenze della quotidianità, dove magari riprovare un nuovo pezzo o dove riposarsi dopo ogni tappa, insieme.

Come sempre.

Il viaggio che Carmen si accinge a compiere si carica, per deliberata scelta dell’artista, di significati che non rispondono solo alla scaletta di un semplice concerto: il viaggio, insomma, diventa esso stesso contenuto e non parentesi in attesa di arrivare a destinazione.

Il lungo viaggio porta Carmen anche nei maggiori punti Feltrinelli, passando per l’Accademia di Belle Arti di Firenze fino al teatro Carignano di Torino, dove a Carmen è dedicata la puntata monografica di Storytellers, trasmessa in diretta web sul sito di Mtv.

Tra i motivi conduttori del tour promozionale, che porta Carmen a visitare le maggiori città italiane ed europee, c’è il tema del fiume, momento iniziale e conclusivo, in riva ad un percorso e ad uno spazio interiore che uniscono le sponde della Sicilia alle acque del Tamigi: Londra, 8 Giugno, Camden Centre, ultimo approdo del tour promozionale.

Ma il viaggio in bus diventa anche un’occasione per fermarsi nelle città sede dei concerti e stabilire con esse un rapporto diretto, una comunicazione con mondi a volte assai distanti e differenti, come le realtà carcerarie di alcune città visitate da Carmen, o ancora gli incontri coi giovani studenti di molte Università italiane, per parlare di musica, ma non solo.

Per domandarsi, ad esempio, come certa società odierna possa dimostrarsi affamata della maldicenza, con un gusto volgare e tutto indecente che lascia basito persino un povero Crocifisso, dinanzi alle de-privazioni di Maria Catena.

O ancora, per riflettere sui luoghi e i modi di certo potere, restio a far funzionare la propria coscienza e aduso ai compromessi: Piccolo Cesare, un quadro impietoso del tentativo di addormentare la ragione, un paradigma di un modo di essere, piuttosto che un semplicistico tentativo di identificarlo con questo o quel personaggio storico.

Da un’ispirazione del genere ha avuto origine pure il Blob “Sconcerto”, ideato e realizzato da Enrico Ghezzi appositamente per quest’album di Carmen e riproposto, quasi un’ulteriore chiave di lettura di Eva contro Eva, la sera di ogni concerto, a significare qualcosa di più proprio dello stesso concerto.

E’ la musica, la musica, quella che propone di tirare fuori i denti, a vuotare il sacco dei comportamenti sociali, quasi a sollevare il coperchio di una novella Pandora, per mostrarne, oltre a tutto il resto, il virus.

E suggerire, anche solo timidamente, che esiste uno spazio dove potersi ritrovare autentici, dove scavando tra il fango si possa recuperare, prima o poi, il gusto delle cose belle e genuine, arricchimento collettivo e luogo di crescita personale: Il Sorriso di Atlantide.

Quando, il primo Luglio, parte da Riccione il tour estivo che percorrerà tutta l’Italia, Carmen ha da pochi giorni rafforzato ulteriormente il proprio legame con la terra d’Africa, a cui adesso è riconosciuto anche un carattere di ufficialità, a partire dal 15 Maggio, quando il presidente dell’Unicef ha deciso di nominarla Goodwill Ambassador, con un atto che significa stima, ma anche impegno, per il futuro.

A partire dalla Notte Rosa, che riempirà le spiagge della riviera romagnola, la cantantessa e la sua band presentano al pubblico degli estimatori una scaletta ricca e originale, con le nuove canzoni e con le rivisitazioni delle meno recenti.

Ciò avviene anche grazie all’importante contributo dei Lautari, il gruppo siciliano prodotto dalla Due Parole, che ha aperto diverse date del tour entusiasmando il pubblico che ancora non ne conosceva l’energia interpretativa e la creatività artistica.

Con la chiusura del tour estivo, ancora una volta a consacrare Carmen come artista di rango internazionale è l’America, lì dove, a partire dal 21 Settembre, Carmen tornerà ad esibirsi, in una sorta di appuntamento annuale, per presentare il suo ultimo lavoro, appena pubblicato, e questa è una notizia significativa, proprio in America del Nord.

Ma stavolta non saranno più due le serate di musica e parole con il pubblico d’oltreoceano: l’attendono, infatti, Chicago, Madison, Toronto, New York, dove sono annunciati tre concerti, Philadelphia, Northampton e, in chiusura, Washington.
Fonte: carmenconsoli.it