Biografia Raphael Gualazzi

Raphael Gualazzi nasce ad Urbino l'11 novembre 1981. Dopo aver intrapreso gli studi di pianoforte al Conservatorio Rossini di Pesaro estende la sua ricerca musicale anche nel campo del Jazz, del Blues e della Fusion. Tanto da arrivare a creare un stile personalissimo che fonde la tecnica Rag-time dei primi anni del '900 con le sonorità tipiche del pre-jazz e dello stride-piano, senza trascurare le influenze più innovative di artisti eclettici della scena contemporanea, come Jamiroquai e Ben Harper. Nel 2005, le prime partecipazioni a rinomati festival come il Fano Jazz, il Java Festival di Giakarta, l’Argo Jazz e il Ravello International Festival, lo accreditano subito tra i migliori artisti della scena jazz italiana contemporanea. Mentre è il 2008 l’anno in cui la sua reinterpretazione di “Georgia on my mind” entra a far parte della compilation “Piano Jazz” accanto a nomi come Nora Jones, Diana Krall, Duke Allington e Ray Charles.

Nel settembre del 2009 incontra Caterina Caselli e firma con Sugar un contratto discografico. L’occasione per farsi conoscere subito dal grande pubblico è offerta dall’interpretazione della cover di “Don’t stop”, il successo degli anni ’70 dei Fleetwood Mac, che viene scelta come colonna sonora dello spot televisivo di eni. Il passo alla pubblicazione del primo EP digitale “Raphael Gualazzi” (2010) è breve e la conquista dei primi posti della classifica di iTunes immediata. Contemporaneamente il nome di Gualazzi comincia a farsi strada anche all’estero grazie al brano “Reality and Fantasy” che, nella versione remix di Gilles Peterson, entra a far parte delle compilation Nova Tunes 2.2 e Hotel Costes, prime nelle classifiche di vendita digitali di tutto il mondo, e conquista l’air play di alcuni dei più importanti network francesi. Il successo oltralpe lo porta ad esibirsi nello stesso anno al Louvre per debuttare poi al Sunside Club di Parigi, il tempio francese della musica jazz. Il 2011 è l’anno della sua trionfale partecipazione al Festival di Sanremo con il brano “Follia d’amore”, dove fa man bassa di premi, aggiudicandosi oltre al primo posto della categoria Giovani, il Premio della Critica “Mia Martini, il premio della Sala Stampa Radio e Tv, il Premio Assomusica per la migliore esibizione live e il Premio Siae come miglior compositore dell’anno. Il brano, scritto, prodotto e arrangiato dallo stesso Gualazzi è contenuto in “Reality and Fantasy”, il suo omonimo album d’esordio che esce il 16 febbraio. Nello stesso periodo la versione inglese del brano “Follia d’amore” viene inserita nella colonna sonora di “Manuale d'amore 3”, il film diretto Giovanni Veronesi e interpretato, tra gli altri, da Robert De Niro e Monica Bellucci.

Dopo il trionfo sanremese, Gualazzi partecipa all’Eurovision Song Contest a Düsseldorf dove si classifica secondo aggiudicandosi anche il primo premio della giuria tecnica. Nel corso dell’estate, raduna oltre 35 mila spettatori in un tour di circa 40 date, molte delle quali sold out, nelle più belle arene e anfiteatri italiani. A suggellare il successo dell’album “Reality and Fantasy”, il 18 ottobre esce una “Special Edition” contente alcuni brani inediti nella parte audio e il DVD “Live Documentary”che raccoglie le immagini del concerto alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Nel giugno 2012 arriva un altro importante riconoscimento internazionale: per consolidare il suo progetto discografico, Sugar sigla un accordo in esclusiva mondiale con la prestigiosa etichetta Blue Note/Emi Music France che ha lanciato nel mondo artisti del calibro di Norah Jones, Herbie Hankcock, St. Germain e molti altri. Nel frattempo il successo si espande anche alla Germania, dove nella primavera di quest’anno la storica WDR Symphony Orchestra di Colonia dedica un tributo al giovane artista, eseguendo in diretta radiofonica nazionale il suo repertorio unitamente a delle cover di classici brani jazz. Ma la vera consacrazione oltre i confini nazionali avviene in occasione del primo International Jazz Day tenutosi lo scorso 27 aprile presso la sede UNESCO di Parigi, dove il pianista e compositore italiano fa ufficialmente il suo ingresso nell’olimpo mondiale della musica jazz aprendo con un suo concerto la giornata celebrativa voluta da Herbie Hancock nel quartier generale dell’UNESCO a Parigi.