X Factor, Manuel Agnelli su Lodo Guenzi “Lo appoggio, ha cambiato idea: non è mai facile”

17
Ott
2018
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Manuel Agnelli al debutto del nuovo giudice che prenderà definitivamente il posto di Asia Argento, dice la sua sulla tanto criticata decisione di Lodo Guenzi di accettare quel ruolo.

Il leader del Lo Stato Sociale anni fa criticava i talent ed invece oggi si ritrova ad essere parte di uno di questi meccanismi, che sempre più ogni anno “sfornano” giovani talenti. Una mossa la sua molto criticata in rete, una rete che lo ha definito “incoerente” rispetto alle sue dichiarazioni pubbliche in tempi non sospetti.

Nasci rockstar, muori giudice a un talent show è stata scritta prima dell’ultima edizione di X Factor (precisazione dovuta al fatto che si sospettasse che il brano fosse stato pensato per criticare Manuel Agnelli) e non pensiamo che i talent siano il male. Semplicemente non sono qualcosa che può interessare a qualcuno come noi. Il talent per me rappresenta la strada più difficile dal momento che ho sempre preferito suonare al pub sotto casa. Non mi sentirei libero dentro a un talent o prendere direttive da una major che mi impone di fare questo o quell’altro, compresa la testimonial di una pubblicità..

Oggi che le carte in tavola sono cambiate, è Manuel Agnelli che decide di prendere le difese del giovane, appoggiando la sua scelta, che lui definisce assolutamente molto coraggiosa.

Non trovo niente di male nella sua decisione di accettare. Poteva avere opinioni diverse in passato sui talent, così come le avevo anch’io, anche se in modo differente dal suo. Ma quando poi vai a conoscere una situazione nel profondo, cambiare idea non è per forza un male – prosegue – È un tipo intelligente, molto televisivo, saprà rappresentarsi e fare bene.”.

Infine Agnelli non manca dall’avere qualche parola nei confronti di Asia, ormai definitivamente fuori dal programma senza alcuna possibilità di ritorno.

Certamente, si sa, avere Asia in giuria per me rappresentava altro, perché avevamo lo stesso modo di intendere la musica. Con lei vicino mi sentivo più forte nel difendere il mio modo di vedere la musica, non per forza quella da grandi numeri o fatta per vendere dischi. La musica non solo è una forma d’arte, e non voglio fare il radical chic, ma è molto di più. Invece sta passando il concetto che, solo se riesci a avere successo, hai un senso. Le persone che mi hanno più influenzato a livello artistico non hanno avuto un grande successo, anzi. Ma sono state fondamentali per me e migliaia di altre persone. Sono stato fortunato nell’aver potuto portare avanti un discorso musicale, che se oggi è ancora difficile, trent’anni fa era addirittura impensabile”.