Ultimo “Vi siete mai chiesti chi siete? Bisogna vivere per fare girare noi non il mondo”

21
Ago
2018
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Una riflessione, nel pomeriggio di martedì 21 agosto, su Instagram che si apre con la domanda “Vi siete mai chiesti chi siete?”. Niccolò Morriconi affida ai social la sua riflessione che viene condivisa da migliaia di utenti.

Il messaggio di Ultimo è contro la società di oggi, un meccanismo che non sembra puntare più sull’individuo come persona quanto invece usarlo come macchina Molte volte si vive quello che fa girare il mondo, non noi… perché ci scaricano e ci ricaricano; ci usano e poi ci buttano”.

Mentre c’è chi si complimenta con lui per le bellissime parole e chi invece avanza l’ipotesi di una nuova canzone, Ultimo “urla” di non essersi mai voluto piegare a questa società e quando era possibile di esserne sempre fregato di tutto.

 

Questa la dedica intera per i suoi fan.

 

 

 

 

Vi siete mai chiesti chi siete?
insomma alle 7.00 la sveglia, alle 7.30 la doccia, alle 8.00 il caffe con i colleghi che parlano di calcio, alle 8.30 in ufficio…
alle 13.00 il pranzo della mensa, poi di nuovo ufficio, alle 18 finalmente casa: il caldo, il cane, i figli, la moglie, le pantofole, il telegiornale, la cena, il film che non finirai di vedere, il dentifricio che sta per finire e poi il letto per ricaricarti…. ma ricaricarti da cosa ?
insomma, molte volte si vive quello che fa girare il mondo, non noi… perché ci scaricano e ci ricaricano; ci usano e poi ci buttano.
lo lo trovo divertente, e persino io che penso di essere un ribelle, non sono nient’altro che un’altra vittima dell’utopia umana.
Io sono un perdente, pero… so di perdere..
Perché io tutto questo l’ho rifiutato, ho detto “o vivo come voglio…. o muoio come voglio…” io me ne frego di tutto, ma ho paura di tutto. sono una contraddizione.
Urla il tuo nome e si gireranno in mille… e allora cosa ci contraddistingue? La paura!? La profondità di quello che siamo!? La verità è che quello che pensiamo sia diverso lo è , ma solo per noi.
Provateci ad immaginare cosi…. è come se stessimo dentro una discoteca piena di rumori e d’improvviso ci alterniamo col silenzio assordante di nessuno che c’è fuori…
ora entrate nella discoteca: 
rumori,discorsi e urla.
Ora riuscite: freddo,solitudine e fango…
Ora rientrate: Caos, luci e bicchieri che brindano.
Ora riuscite: Silenzio totale.
Ora rientrate.
Riuscite.
Rientrate.
Riuscite.
Insomma, tutto quello che sentiamo è essenzialmente invisibile agli occhi dell’obiettività,
tutto ciò a cui noi abbiamo affidato un colore,
in realtà dietro nasconde un normalissimo foglio bianco…