Torna Milano Music Week 2020

31
Lug
2020
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Dopo il successo della edizione 2019, che ha ospitato oltre 300 eventi in più di 90 location coinvolgendo l’intera città, Milano Music Week torna a novembre con una formula che si adatta alla difficile situazione imposta dalla pandemia.
 

Nella massima considerazione delle disposizioni sanitarie e di contenimento che inevitabilmente condizioneranno lo svolgimento degli eventi dal vivo, i partner organizzatori hanno già pianificato i primi obiettivi della settimana, che si terrà come già annunciato dal 16 al 22 novembre.
 
Di fronte alla grave crisi del settore che coinvolge tutto il mondo, le attività di Milano Music Week saranno orientate in gran parte agli incontri professionali, nella volontà di trasformare la fase di blocco forzato del settore musicale in un momento di rilancio e approfondimento formativo.

Grazie alle tecnologie digitali sarà possibile mettere a confronto professionisti di tutto il mondo in sessioni specializzate per contribuire alla costruzione dei futuri scenari della musica: live streaming, intelligenza artificiale, gaming connesso alla musica, tecnologie dei diritti e tanti altri temi al centro della trasformazione del settore.
 
Obiettivo dei promotori – Comune di Milano – Assessorato alla CulturaSIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori), FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), ASSOMUSICA (Associazione di organizzatori e produttori italiani di spettacoli musicali dal vivo) e NUOVOIMAIE (Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori) – e di tutti i partner coinvolti nella settimana della musica per eccellenza, è infatti quello di offrire in primo luogo una piattaforma gratuita di workshop, webinar e masterclass con lo specifico obiettivo di creare nuove opportunità formative per tutti i professionisti che stanno soffrendo del fermo delle attività e che potranno avere, durante la Milano Music Week, occasioni per rafforzare le proprie competenze grazie al confronto con esperti italiani ed internazionali nei vari segmenti della musica.
 
Se la terza edizione aveva come slogan “Music lives here”, quello della edizione post-COVID19 sarà “Music works here”, per dimostrare ancora una volta la centralità di Milano come sede dell’industria musicale e creativa.
 
Il calendario della Milano Music Week, che sta prendendo forma in questo periodo, offrirà per quanto sarà possibile anche una serie di performance dal vivo, showcase e incontri con artisti con pubblico presente, ancora in fase di pianificazione a causa della continua evoluzione della situazione sanitaria.
 

Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, afferma che: “Milano Music Week vuole raccontare tutte le professioni connesse all’attività artistica: dai cantanti ai musicisti, dagli autori ai tecnici, passando per i discografici, i promoter, gli addetti alla comunicazione e molti altri ancora. Tutte queste attività legate alla produzione e allo spettacolo generano reddito e sviluppo economico, e sono fondamentali per una città come Milano, da sempre votata alla creatività. Il loro lavoro è infatti essenziale non solo perché produce una proposta culturale necessaria alla crescita della comunità, ma anche perché è funzionale al suo equilibrio sociale ed economico. L’edizione di quest’anno, quindi, che vede il mondo dei lavoratori del settore affrontare una situazione molto difficile, sarà importante per gettare le basi per nuove idee e strategie, in modo da riportare il lavoro al centro della musica”.

 
Luca De Gennaro, curatore artistico ha dichiarato: “Mai come quest’anno un evento come Milano Music Week è fondamentale per contribuire al necessario rilancio dell’intero settore musicale che sta vivendo una crisi gravissima. D’accordo con tutti i promotori, che rappresentano l’intera industria musicale, vogliamo fare quadrato, aiutare per quanto possibile la ripartenza delle attività, facilitare i professionisti della musica e dell’intrattenimento a ritrovare occasioni di lavoro e riportare la musica, in tutte le sue forme e nel migliore dei modi, al pubblico, unico vero destinatario del nostro lavoro. Sarà per forza di cose una edizione ibrida ma confido che la situazione che stiamo affrontando possa aprire nuove strade di produzione e fruizione della musica, che proveremo ad esplorare per costruire insieme gli scenari futuri”.