Roma apre le porte a Beyonce, ma ad un “altissima” cifra

23
Lug
2018
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Beyoncè verso la realizzazione del sogno, il Parco Archeologico del Colosseo di Roma ha dato il suo benestare di fronte alla richiesta della star di girare un video al suo interno.

Ma come in tutti gli accordi, quella a far più paura è la condizione per cui questo accordo può avere luogo: alla cantante è stata la chiesa la cifra di 250mila euro come anticipo per il canone d’affido.

Una cifra “ridicola” per quella che è stata definita da Forbes una delle 10 artiste più ricche al mondo, eppure il numero di zeri fa ugualmente notizia.

La nota diffusa dall’associazione che difende il patrimonio culturale della capitale sottolinea “In considerazione della complessità del monumento e della visibilità internazionale, l’iter doveva prevedere la presentazione con congruo anticipo di un progetto dettagliato in linea con le politiche culturali del Parco”..

Le buone notizie per Beyonce non finiscono qui perché le sarebbe stato chiesto anche altro.

“Si precisa – si legge nella nota – che è pervenuta a questo ufficio il 26 giugno scorso da parte di una agenzia privata di tour operator la richiesta di apertura notturna del Colosseo per girare un video musicale nei giorni 7, 9, 10 luglio per conto di una società discografica di livello mondiale di cui non veniva precisato il nome. Nelle date indicate nella richiesta da parte dell’agenzia il monumento risultava utilizzato per riprese televisive da tempo programmate, oltre che interessato dalle attività di valorizzazione serali organizzate da questo Parco (Sangue e Arena; Luna al Colosseo). Alla agenzia, che solo successivamente, il 2 luglio, segnalava di aver agito per conto della casa discografica di Beyoncé, è stato comunicato che, in considerazione della complessità del monumento e della visibilità internazionale, l’iter doveva prevedere la presentazione con congruo anticipo di un progetto dettagliato in linea con le politiche culturali del Parco”.

Infine arriva anche la richiesta di fondi per una causa benefica per la realizzazione di tali riprese, la prassi, oltre al canone concessorio (250.000 euro per il Colosseo), prevede necessariamente l’individuazione di una causa benefica a cui devolvere ulteriori fondi specifici, con modalità da concordare”.