Rolling Stone contro Matteo Salvini: botta e risposta tra il giornale e il ministro degli Interni

05
Lug
2018
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Da questa mattina la nuova copertina della rivista musicale cambiare colore: sulle strisce colorate della bandiera della pace campeggia la scritta “Noi non stiamo con Salvini”, dove il nome del ministro dell’interno è stato volutamente scritto in nero.

Si apre in questa giornata di luglio una lotta mediatica contro le decisioni politiche che il nuovo ministro degli interni Matteo Salvini sta attuando per l’Italia in seguito alla sua nomina. Il magazine di musica denuncia il totale disaccordo con queste decisioni pubblicando assieme alla copertina anche il messaggio:

“Fa male vedere, giorno dopo giorno, un’Italia sempre più cattiva, lacerata, incapace di sperare e di avere fiducia negli altri e nel futuro. Un’Italia rabbiosa e infelice. Fa ancora più male prendere atto che questa rabbia si è fatta potere. Non vogliamo che il nostro Paese debba trovare un nemico per sentirsi forte e unito. Per questo non possiamo tacere. I valori sui quali abbiamo costruito la civiltà, la convivenza, sono messi in discussione. Ci troviamo costretti a battaglie di retroguardia, su temi che consideravamo ormai patrimonio condiviso e indiscutibile. I sedicenti “nuovi” sono in realtà antichi e pericolosi, cinicamente pronti a sfruttare paure ancestrali e spinte irrazionali. Dobbiamo opporci a chi ci porta indietro, a chi ci costringe a diventare conservatori. Not in my name, non nel mio nome, nel nostro nome. Questo dev’essere chiaro, da subito. Così com’è chiaro che solo provando a stare insieme possiamo tornare ad avere un presente, e immaginare il futuro.”.

Decine e decine di artisti, cantanti e musicisti si sono schierati dalla parte del magazine, ma in poche ore dalla notizia arriva la risposta del diretto interessato.

Matteo Salvini replica con toni duri e decisi a questa manifestazione mediatica ed editoriale.

“Questi multimilionari che fanno appelli radical chic aprano le loro mega ville e accolgano chi vogliono accogliere. Io tiro dritto nel nome della sicurezza, delle regole, del controllo dei porti”.

Il messaggio del ministro degli interni però non si ferma qui, dopo aver attaccato il movimento “pro-RollingStone” prosegue:

“Sono strani questi attacchi ad personam qualcuno di questi cantanti mi piace e continuerò ad ascoltarlo, qualcuno di questi registi mi piace e continuerò a vedere i suoi film, qualcuno di questi scrittori mi piace e continuerò a leggerne i libri. Io sto semplicemente applicando quello che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani mi chiede di fare: dare regole a questo Paese, portare ordine, rispetto, controllare l’immigrazione fuori controllo. Se qualcuno di questi multimilionari – perché è bello il fatto che questi appelli non arrivino dagli operai, o dagli studenti, o dei pensionati che vivono nelle case popolari ma siccome i firmatari di questi appelli radical chic hanno i milioni di euro sul conto corrente, e lo dico senza invidia, spalancassero le porte delle loro mega ville e accogliessero a loro spese che ritenessero di accogliere. Io tiro dritto nel nome della sicurezza, dell’ordine, delle regole, del controllo dei confini, della chiusura dei porti e dell’apertura degli aeroporti a chi scappa davvero dalla guerra. Poise c’è qualcuno se la vuole cantare o suonare con l’hashtag #cantachetipassa, divertiamoci perché la musica è sempre bella”.