Renato Zero contro il Coronavirus “Per questo virus, c’è solo un antidoto ed è l’amore”

06
Mar
2020
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Renato Zero è tra gli artisti più amati nel panorama musicale italiano. I suoi concerti sono sempre sold out e, soprattutto nella capitale, il cantante è apprezzatissimo. Ed in un periodo come questo in cui l’emergenza Coronavirus costringe tutti a cambiare le proprie abitudini, Zero ha espresso le sue idee in merito portando a galla una paura particolare.

“Mentre tutti si chiudono in casa, io ho deciso di venire a fare una passeggiata, un po’ di shopping, avevo giusto bisogno de ‘na camicetta”.

Nel centro di Roma sotto l’effetto del coronavirus fare due passi con Renato Zero restituisce serenità e gioia di vivere. Camminare in città con lui è un’esperienza: ogni due metri qualcuno lo ferma, lo saluta, vuole un selfie e pure fare due chiacchiere, e lui si concede, abbracciando e parlando con tutti.

L’artista amatissimo in tutta Italia commenta duramente e tristemente questo periodo, l’effetto generato dal Coronavirus sulla gente e sull’economia, rispondendo all’allarme di queste ultime settimane con un messaggio d’amore per il prossimo.

“Ecco vedi come sono i romani. Come fai a chiuderli in casa? La quarantena sociale cui ci vorrebbe obbligare il virus va contro la nostra indole. Roma è una città aperta, chiacchierona. A Roma farsi i fatti degli altri è quasi obbligatorio. Non ci puoi togliere il diritto di passeggiare, stare in piazza, andare al ristorante. Per questo virus, c’è solo un antidoto ed è l’amore. Solo l’amore ci salverà, con i suoi anticorpi. Altro che evitare gli abbracci, dobbiamo stringerci ancora di più, essere solidali gli uni con gli altri. Io non prendo nessuna precauzione, dormo con le finestre aperte, faccio entrare amore e ottimismo”.

La convinzione di Renato Zero è quella secondo la quale la natura ci starebbe mettendo alla prova, dopo che per molti anni abbiamo avuto poco rispetto nei suoi confronti.

“Questa è una prova a cui ci sta sottoponendo la natura, perché l’abbiamo massacrata un po’ troppo. La natura ci ha mandato un segnale, dobbiamo rispettarla di più. Quello che mi fa paura non è il virus, ma vedere le persone chiudersi in casa, isolarsi, essere diffidenti verso gli altri. Stare da soli, come tante isole, rifiutare lo scambio con i propri simili, questo sì, sarebbe drammatico”