Nek insultato da Repubblica, le sue canzoni viste come il “male”

23
Lug
2019
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Nek sui social si è sfogato riguardo al caso Bibbiano, il cantante non ne ha fatto un uso politico (come si è subito affrettato a precisare lui stesso) ma semplicemente ha espresso il suo parere da padre.

Lo sfogo di Filippo Neviani però si è trasformato, inizialmente a sua insaputa, in un caso politico tanto che la testata rossa La Repubblica lo ha attaccato, non solo come uomo ma anche come artista. I suoi brani infatti sono finiti al centro di un grosso dibattito.

Le sue parole sono state queste “Sono un uomo e sono un papà. È inconcepibile che non si parli dell’agghiacciante vicenda di #bibbiano Penso a mia figlia e alla possibilità che mi venga sottratta senza reali motivazioni solo per abuso di potere e interesse economico. È proprio così. Ci sono intere famiglie distrutte, vite di bambini di padri e di madri rovinate per sempre…e non se ne parla. Ci vuole giustizia!!”.

Nek ha chiesto la verità su Bibbiano ma la cosa non sembra essere piaciuta molto a qualche compagno che sul quotidiano nazionale, una delle più importante testate giornalistiche, è stato così attaccato dal giornalista Luca Bottura Filippo Neviani, in arte Nek esordì a Sanremo con una canzone antiabortista che risulta tutt’ora nella lista dei crimini contro l’umanità, dopo Nagasaki e Hiroshima ma comunque prima del gelato gusto Puffo“.

A prendere le difese di Nek è stato Salvini che su Facebook ha commentato così le parole di Bottura “Non avevamo dubbi che una certa sinistra avrebbe subito messo Nek tra i “cattivi” per aver denunciato gli orrori di Bibbiano, nonostante lui con la politica non c’entri nulla e si sia permesso di fare solo un ragionamento da papà. Non si smentiscono mai“.