Michele Bravi racconta il vero significato di “Il diario degli errori”

14
Feb
2017
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Sanremo è terminato e così un altro piccolo capitolo della sua vita artistica si chiude, ma Michele Bravi si concentra sul futuro e oggi che la kermesse italiana ha avuto il suo vincitore, ha deciso di svelare il vero significato del suo brano.

Vincitore di X Factor, Michele Bravi prima di presentarsi come candidato del Festival di Sanremo aveva scelto di prendersi una pausa per prepararsi adeguatamente e portare un brano importante. Per il questo Il diario degli errori è un pezzo di vita, un racconto di qualcosa che gli è davvero successo. Intervistato da TgCom24 ecco cosa ha raccontato.

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A proposito de, “ll diario degli errori”, come è nato? 

Il brano ha una gestazione un po’ particolare: Federica Abate e Cheope mi hanno fatto sentire questo pezzo piano e voce e io mi sono subito ritrovato in un bagno di lacrime. Non ho proprio messo mano al pezzo. Dentro ci sono quelle parole che non sarei mai riuscito a trovare. Non sarei mai riuscito a descrivere meglio quello che stavo vivendo e che ho vissuto negli ultimi anni sia dal lato professionale sia umano.

A proposito di cambiamenti, hai dichiarato recentemente di sentirti più libero…

Mi metto molto a nudo nelle canzoni e parlando del disco in un’intervista ho tirato fuori un aggettivo al maschile, ma non c’è bisogno di mettere i puntini su ogni cosa perché si vive una fluidità di emozioni che voglio rispettare. Odio quando si parla di outing o di libertà, queste cose cose mi mettono paura perché sono le prime catene che ti poni. Visto che già mi metto a nudo con le canzoni, non avrebbe senso nascondersi con le interviste.

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Il nuovo album, “Anime di carta”, esce il 24 febbraio, cosa puoi anticiparci?

Ho collaborato con tanti autori molto bravi, una bella squadra. Ci saranno contenuti video molto forti. E’ un progetto che ha tanti risvolti, mi piace definirlo così perché non è solo un disco. Ha tante sfaccettature, è come se leggessi un capitolo dopo l’altro, un libro. E vi lascio immaginare come finisce, visto che sono single. Dentro il disco non ci saranno testi, io la chiamo l’Odissea di carta, perché ci sarà un racconto di carta. Ho fatto impazzire tutte le persone che hanno lavorato con me a questo disco, penso mi odieranno!