Il miracolo di Tiziano Ferro “Ora che riesco a ridere non mi fermo più”

21
Nov
2019
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Arriva finalmente Accetto miracoli, il nuovo attesissimo album di Tiziano Ferro firmato da Timbaland e da Jovanotti come ospite eccezionale in Balla con me. L’artista racconta in anteprima il disco che arriva dopo oltre un anno di intenso lavoro, coronato tra le altre cose con le inaspettate nozze.

L’artista ha concesso la prima intervista esclusiva, dove parla del progetto, a TgCom24. Qui parla delle novità del disco, dello stile e soprattutto di quello che l’ha ispirato nella stesura di ogni singola traccia contenuta nell’album numero 7 della sua carriera, album che arriva a tre anni di distanza dal precedente (cinque volte disco di platino) Il mestiere della vita.

Il disco è sempre una polaroid molto fedele rispetto al periodo a in cui l’ho scritto. Sono un discreto fotografo, parlo di quello che so, ho sempre fatto così. Che io lo faccia bene o male non sta a me deciderlo, ma la mia fedeltà la riconosco” dichiara l’artista, che pubblica l’album a quasi 40 anni “Già, quasi quaranta. Cambiano le storie, ma per me sarà sempre difficile mentire. Certo, sono epoche diverse, ma sono sempre io..

Una raccolta di brani inediti in Accetto Miracoli, dove l’unico duetto è con Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, sulle note di Balla con me. “Fare un duetto con lui lascia il vuoto intorno. Per me è un idolo, quando ero ragazzino avevo i suoi poster in camera, è un esempio di quello che avrei voluto fare io. Lorenzo sembrava uno di moda e che la moda sarebbe finita. Invece no. Si è evoluto ed è diventato un pilastro. Jovanotti basta e avanza, ha fatto molto di più di un duetto, mi ha regalato un sogno. Sono una ragazzo fortunato…”.

Accetto miracoli è infine un album che lui definisce diverso “L’asticella bisogna sempre spostarla, non per forza in alto, a volte l’ho fatto anche verso il basso, ad esempio nel disco ‘L’amore è una cosa semplice’ ho tolto l’elettronica e sono tornato a registrare in studio. Quello che mi ha insegnato questo disco è stato tornare un po’ ai banchi di scuola. Ho cambiato team dopo 18 anni. Avevo solo da perdere. Ci ho messo un po’ a ridere in studio come non succedeva da tempo, ma quando l’ho fatto non mi fermavo più.”.