EmozioniNonStop, con Vasco non ci si annoia mai

25
Lug
2019
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Ad essere NonStop non sono solo il live del Komandate, ma anche le sorprese. Il cantante oggi pubblica un pezzo del suo libro Vasco Non Stop, estrapolando alcune righe dove parla di musica, di emozioni, di desideri e di passioni.

Si parla di “Anticipazioni estive…nuovo pezzo in arrivo?” il Kom trova il modo di rendere curiosi tutti i suoi fan e racconta nelle righe a seguire la musica, l’unica grande passione della sua vita, l’unica alla quale dedica tutto e che si è presa tutto, perchè lo ammette “fermo non ci so stare, la testa continua a lavorare”.

Un post lungo decine di righe ma che vale la pena leggere, perchè è in queste righe che si capisce davvero l’animo di uno dei cantautori più importanti della storia della musica italiana, uno che ha puntato il suo successo solo sull’Italia e che dopo decenni di carriera continua a fare sold out e ad emozionare. 

“Quando mi sono svegliato dalla Grande Morte del 2011, quando mi sono ritrovato dentro una situazione di malattia, in un viaggio che neanche pensavo fosse possibile, che neanche riuscivo a immaginare, ho cominciato a vedere la realtà con occhi diversi e a dare a tutto un nuovo ordine. Ho rivisto così tutte le altre cose a partire da una concezione del mondo differente.

Mi sono reso conto di aver passato gli ultimi quarant’anni pensando esclusivamente a scrivere canzoni, alla musica e ai concerti. Non mi sono mai interessato ad altro che a questo. L’ho fatto in modo totalizzante. L’unico modo secondo me per fare bene qualcosa. Tutto quello che succedeva intorno a me era secondario. Nel 1982, quando l’Italia vinse i Mondiali, io neppure sapevo che ci fossero. Ricordo che mi trovavo nel piazzale di una concessionaria di Bologna, meravigliato di non vede- re nessuno in giro. Sentivo solo le urla della gente e non capivo cosa stesse succedendo. Ho messo tutta le mie energie dentro le canzoni e nei concerti. Mi sono divertito, violentato e ho fatto di me quello che ho voluto. Avrei sacrificato, in ogni momento, anche la mia vita per raggiungere di volta in volta gli obiettivi che mi proponevo e le sfide che mi si presentava- no davanti. Ho sbagliato e ho imparato dai miei errori, sono caduto e mi sono rialzato. Non ho mai pensato a me se non come a uno strumento per creare comunicare, provocare e condividere rabbie e frustrazioni. Ho avuto molte soddisfazioni, più di quante mi sarei mai immaginato. Sono sopravvissuto a tutto e sono ancora qua. Un vero miracolo.

Oggi ho cambiato vita e abitudini. Mi piace guardarmi intorno e avere cura di me. Non dedico più tutte le mie energie a scrivere canzoni. 
Per questo ogni volta dico: «Questa è la mia ultima canzone», perché se poi non ne vengono più, amen, ne ho già scritte tante. Ho già dato. Naturalmente non sarà così, ma la prossima canzone che uscirà in autunno potrebbe essere davvero l’ultima. È infatti il riassunto della mia vita, una sin- tesi. Anche una confessione (forse dovrei citare, con le dovute proporzioni, le Confessioni di Jean-Jacques Rousseau o di sant’Agostino per intenderci). E un de- calogo. Quello che mi ha sempre guidato fin qui. Insomma una canzone definitiva. Il mio popolo la apprezzerà molto. E dopo chi vivrà vedrà.

Del resto non ha più senso oggi pensare agli album. La musica la ascoltiamo in modo diverso, una canzone qua, una là, con Spotify. Al limite, poi, uno può raccoglierle in un album antologico, ma si ragiona per singoli. Oggi funziona così. La canzone la metti fuo- ri nel momento in cui ha senso, l’hai appena fatta, è calda, trasmette esattamente chi sei in quel momento specifico. Risponde alle tue esigenze comunicative, e quindi anche a quelle del tuo pubblico. Fuori subito. Al momento. Lo faccio da Basta poco. Ormai un po’ di tempo fa. 
In questa nuova modalità, poi, quando arriva una canzone, come questa nuova, sono ancora più con- tento. Sono felice. Perché so che posso presentarla a un pubblico che mi segue da oltre quarant’anni, un pubblico che mi capirà. 
E anche perché sono fatto così, se ho un obiettivo da perseguire sto bene, ma appena mi fermo, ho il cervello che mi lavora contro. Certo, in quei momenti leggo, ma leggo qualche ora. Mica posso farlo tutto il giorno. Così lavoro al Vasco NonStop Live. Non ho altri interessi. La musica è sempre stata la mia vita. Tutta la mia vita. Solo che oggi sono più rilassato, più distaccato. Tutto quello che volevo dire l’ho detto, l’ho fatto. Ho scritto canzoni che mi appagano. “