Elodie, un’infanzia passata tra la droga e la vergogna oggi per un mancato titolo di studio

05
Ott
2020
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Elodie Di Patrizi al Corriere della Sera ha fatto una difficile confessione: il suo titolo di studio è la terza media. La 30enne lo ha detto in un’intervista rilasciata al noto quotidiano ha rivelato anche di aver vissuto momenti molto difficili da bambina a causa della sua situazione familiare al Quarticciolo, quartiere della periferia romana.

“A 12 anni mi facevo le canne tutto il giorno. A 15 anni “bevevo anche, uscivo e tornavo alle 7 del mattino”. A dirlo è Elodie Patrizi che è tornata a parlare della sua infanzia difficile “Oggi non mi sento tormentata. Considero il mio passato la mia fortuna: mi ha dato la possibilità di vedere la vita cruda fin dall’inizio e non l’ho subita”, racconta la cantante che a 19 anni è scappata da casa “perché la situazione era veramente tosta e non sapevo più come gestirla”.

“I miei si sono separati quando avevo otto anni ma anche prima non erano molto felici, a casa non c’era una bella arietta — racconta —. Mia mamma faceva la cubista, era una ragazza con problemi, mi ha avuta a 21 anni. Entrambi hanno sofferto molto ed erano onesti in questo, non hanno mai camuffato il loro malessere. Ma per me che ero una ragazzina e lì vedevo così erano dei folli”. Anche lei era “un personaggetto particolare: le cose non mi scomponevano, ho avuto problemi complessi dentro casa, ma era come se li vedessi da fuori”. I problemi dei suoi genitori, quando lei era solo una bambina, erano complessi davvero. “Tossicodipendenza. Io l’ho capito dopo un po’ ma non ho reagito arrabbiandomi, anche se poi ho avuto dentro di me tanta rabbia per parecchio tempo. Ho detto vabbè vi do una mano, cerco di capire come aiutare. Non mi va di addossare colpe a loro, ma sono stata anni a tentare di sistemare una cosa che non è sistemabile, non da una ragazzina.”

“Ti senti sporco, questa è la verità. È un contesto che rischia di inghiottirti. Non studiamo, a nessuno gliene frega niente, ma chi ti chiede i voti della pagella? I miei genitori non sono mai andati a parlare con un professore. Io ho la terza media e per dirlo ci ho messo anni: mi vergognavo come una ladra”. Nonostante la sua intelligenza non comune, Elodie anche oggi vive questa cosa come un difetto enorme “Rimpiango moltissimo il fatto di essere ignorante. Mi fa sentire a disagio, anche perché sono stata vigliacca: ho fatto il liceo fino al quinto anno, senza mai essere bocciata. Arrivata a maggio, mi sono ritirata. Non mi sentivo all’altezza di fare l’esame. Certo, allora mica l’ho detto così, ho fatto la coatta: mi ero inventata una storia del tipo che non avevo bisogno che qualcuno mi giudicasse, che mi dicesse se fossi pronta o meno. Ma avevo solo paura del fallimento, una cosa che mi ha accompagnata a lungo”.