Demolizione Stadio San Siro, Bruce Springsteen in campo per difendere lo stadio icona della musica

25
Ott
2019
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Bruce Springsteen dalla parte del Meazza, l’artista che in quella struttura ci ha messo piedi per la prima votla nel 1985, scende in campo contro la possibile demolizione dell’icona ormai storica della musica.

È sicuramente un San Siro vecchio stampo quello che accoglie il Boss nella sua prima italiana: nel 1985 non c’era ancora il terzo anello e il palco veniva messo sul lato corto, con la folla a riempire il catino quasi completamente, in maniera oggi impensabile. Oggi lo Stadio SAn Siro è completamenet diverso, più grande e più ampio, tanto da essere diventato un’icona del mondo della musica perchè da decenni ormai ospita i più grandi concerti di artisti nazionali ed internazionali.

Intervistato da Andrea Laffranchi per il numero del settimanale 7 del Corriere della Sera, è stato informato della possibile demolizione del “Tempio del calcio” e del nuovo progetto spinto dalle due squadre di Milano.

“Veramente? Sarebbe tremendo – ha dichiarato l’artista, esprimendo così un profondo dissenso verso questa decisione – Un peccato se lo demoliranno. È un posto bellissimo. Per come è stato costruito è unico: il lato più lontano dal palco non è mai così lontano. Mentre suoni è come se avessi di fronte un muro di umanità e ti torna addosso un entusiasmo enorme.”

“Ogni edificio ha un’anima – ha concluso prendendo le difese così di uno dei “monumenti” storici di milano, del calcio e della musica – una sua vita spirituale. E fino a che sono sicuri, mi piace suonarci dentro. Le nuove costruzioni non ce l’hanno quell’anima”