Damiano dei Maneskin “La scuola? Inutile, io preferisco la musica”

03
Gen
2018
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Il successo raggiunto in televisione grazie alla partecipazione a X Factor con la band dei Maneskin è innegabile, ma ecco chi è veramente il leader della band Damiano David.

Il giovane aspirante cantante è stato intervistato dai quotidiano Il messaggero e Il Corriere della Sera, ai quali ha dichiarato apertamente e senza ripensamenti i suoi pensieri sulla musica e sull’istruzione. I Maneskin, con il singolo Chosen, sono arrivati al disco di platino e i concerti programmati da febbraio sono già sold out. Un momento questo di grande successo per la band, ma per il giovane 18enne tutta questa fama non sembra essere positiva.

Damiano ha rivelato che per lui la scuola non serve a nulla; reduce già da due bocciature presso il liceo linguistico di Roma, si prepara ad attendere la terza e promette che non tornerà più sui banchi di scuola “Sono stato bocciato due volte al Liceo Linguistico Montale di Roma. Visto che ho fatto X Factor e che sono in giro, scatterà automaticamente la terza bocciatura. Ma non tornerò tra i banchi e lo dico con senso di grandissima rivincita. Per anni mi sono sentito dire che non dovevo pensare alla musica e che dovevo impegnarmi a fare qualcosa di serio e responsabile”.

Parole queste che fanno molto discutere e che avranno probabilmente conseguenze negative sul gruppo, nonostante la loro musica inizi a piacere molto agli italiani.

Il suo ritorno a scuola è escluso, o almeno per quanto riguarda gli studi e il rendimento scolastico “A scuola ci tornerò per fare il figo. In teoria, ma molto in teoria, avrei dovuto finirla. Mi hanno steccato alla grande due volte, e con X Factor è arrivata la terza. Ho vissuto la scuola molto male. Sentirmi dire quello che dovevo fare e non poter esprimere la mia intelligenza è stato brutto. Se non sei scolasticamente intelligente non vuol dire che non lo sei del tutto, ci sono altri modi per far vedere che cosa si può diventare. Avevo dei compagni con i supervoti, poi uscivano in strada e si perdevano, avevano bisogno magari della madre. Io invece ho fatto sempre il contrario rispetto a loro. A un certo punto andare male a scuola era una cosa voluta, mi stava strettissimo rimanere seduto sei ore ad ascoltare uno che raccontava cose. Io volevo saltare sulla cattedra e spaccare tutto”.

I suoi pensieri di oggi, oltre che alla sua band con cui ha appena iniziato un nuovo ricco percorso musicale, sono solo per la musica, i look e l’abbigliamento ricercato.