Caso Regeni Vecchioni, non gradita la canzone scritta per la famiglia. Il cantante “Ci sono rimasto male”

10
Mag
2019
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Roberto Vecchioni ha scritto e regalato una canzone alla madre di Giulio Regeni, Paola Regeni, un brano dedicato al figlio scomparso che però non sembra essere stata affatto gradita dalla diretta interessata.

La donna ha rifiutato il regalo affermando che Non servono canzoni o scoop giornalistici come quello recente fatto da una giornalista che rendendo noto un nome ci ha creato un grave danno, ma di condivisione e collaborazione. Chi sa, chi vuole dire qualcosa sulla morte di nostro figlio, prima parli con la sua famiglia e con il nostro legale. Così ci potete aiutare; in caso contrario è meglio il nulla, grazie. Ci siamo già noi. Non servono articoli di stampa mordi e fuggi, taglia e incolla, spettacoli o canzoni, ma azioni e gesti che aiutino davvero la verità”.

Queste sono state le parole della donna pronunciate al Salone del Libro di Torino durante l’incontro con i giovani all’Arena Bookstock. Una reazione inaspettata sulla quale Vecchioni ha spiegato alla stampa, proprio con le stesse modalità adottate dalla donna, come questo rifiuto sia stato per lui un dolore.

“Ci sono rimasto male – ha detto il cantautore italiano – Le ho detto che questa è una canzone simbolo, in cui la madre protagonista è in realtà una madre universale. Come Andromaca, la mamma di Cecilia nei Promessi sposi, Ida per la Morante o la Madre coraggio di Brecht. Una madre che esce dalla sua fisicità e rappresenta tutte le donne che non possono pensare che il loro figlio non ci sia. Al centro del pezzo ci sono le mamme del mondo, e i loro figli meravigliosi”.