Andrea Bocelli tra i negazionisti del Covid “Umiliato dalla privazione della libertà, ho infranto le regole”

27
Lug
2020
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C’è anche Andrea Bocelli al convegno dei negazionisti del Covid organizzato da Armando Siri e Vittorio Sgarbi.

Il tenore, già insignito nel 2006 del titolo di “grande ufficiale al merito della Repubblica” e che aveva raccontato di aver avuto il Covid-19 prima di esserne guarito e diventare poi donatore di plasma, ha spiegato di essersi “sentito umiliato e offeso come cittadino quando mi è stato vietato di uscire di casa. Devo anche confessare, e lo faccio qui pubblicamente, di aver anche in certi casi disobbedito volontariamente a questo divieto perché non mi sembrava giusto né salutare. Ho una certa età e ho bisogno di sole e di vitamina D”.

“Quando siamo entrati in pieno lockdown ho anche cercato di immedesimarmi in chi doveva prendere decisioni così delicate. Poi ho cercato di analizzare la realtà e mi sono reso conto che le cose non erano così come ci venivano raccontate”, ha ammesso. “Io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità? C’è stato un momento in cui mi sono sentito umiliato e offeso per la privazione della libertà di uscire di casa senza aver commesso un crimine e devo confessare pubblicamente di aver disobbedito a questo divieto che non mi sembrava giusto e salutare”, confessa Bocelli.

Infine durante il convegno ha lanciato un appello al governo sul ritorno dei bambini a scuola: “Bisogna riaprire le scuole e riprendere i libri. Spero che tutti insieme usciremo da questa situazione terribile”.