Achille Lauro torna a Sanremo, la sinistra italiana attacca “Un inno al fascismo”

09
Gen
2020
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Non sarà solo la presenza di Anastasio o Rita Pavone a far discutere nella prossima edizione del Festival di Sanremo, in programma dal 4 all’8 febbraio 2020. Il brano che ha annunciato Achille Lauro solleva alcuni dubbi.

Lo scorso anno si era presentato con Rolls Royce, un brano che aveva molteplici riferimenti alla dipendenza da droghe e agli stupefacenti, quello di quest’anno dal titolo Me Ne Frego potrebbe inneggiare al fascismo.

Questa è l’ultima tesi avanzata, a un mese dalla kermesse e prima ancora che sia stato svelato il testo di tale canzone, in rete e in particolare dalla sinistra italiana.

 

 
 
 
 
 
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“ME NE FREGO” SANREMO 20.20 Dio sa che sono buono.

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Il social dell’uccellino azzurro è stato teatro delle proteste contro il cantante trapper, che sarà presente sul palco dell’Ariston con il pezzo Me ne frego. Tre semplici parole, che chiunque pronuncia quotidianamente, sono diventate oggetto di insulti contro Achille Lauro. L’innesco per la polemica è l’utilizzo di questa frase ai tempi del Ventennio come motto del fascismo, ma che oggi viene correntemente utilizzata in qualsiasi contesto, senza che nessuno si scandalizzi. 

Ecco così che il giovane trapper romano è diventato tutto d’un fiato bersaglio delle critiche sui social. Peccato, però, che chi lo attacca sui social non abbia neppure letto il testo del brano perché non è stato ancora pubblicato.