36 milioni di dollari per i The Ferragnez, un matrimonio “d’affari social”

06
Set
2018
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A quasi una settimana di distanza dal grande evento che ha avuto luogo sabato 1 settembre a Noto, sotto l’occhio (fisico) di pochi amici e parenti, si è arrivati alla cifra reale che questo matrimonio ha fatturato. Il wedding day ha realizzato un giro di affari social di oltre 30 milioni di dollari.

Il costo della grande festa era stato stimato da moltissimi attorno ai 20 milioni di euro, eppure oggi la cifra reale che questo evento ha realizzato è ben più alta, quasi del doppio. Si perché a guadagnare sono stati tutti i brand che hanno messo la loro firma “tra gli invitati”, oltre a coloro che hanno realizzato fisicamente la festa, grazie ai post dell’influencer ma anche ai media che coprendo l’evento hanno regalato visibilità ai brand.

Launchmetrics, una società di monitoraggio e analisi dei dati web, ha provato a calcolare il valore generato per i marchi coinvolti.

Secondo i calcoli, l’evento TheFerragnez (in rete con l’hashtag virale #TheFerragnez), grazie ai 67 milioni di interazioni dei post legati a matrimonio, avrebbe creato un Media Impact Value (un nuovo algoritmo ideato per questo tipo di economia) di 36 milioni di dollari.

A guadagnare di più di tutto è stato il marchio di Dior, che ha firmato gli abiti della sposa: secondo le analisi, questo varrebbe un Media Impact Value di 5,2 milioni di dollari grazie anche ai post (molteplici) che Chiara ha dedicato al brand. Discorso simile anche per il marchio Prada, che ha vestito la sposa nel cena pre-nuziale, seguita anche questa in rete da milioni di utenti provenienti da tutto il mondo.

E dopo questi ecco gli altri fortunati che hanno fatto parte di questo grande evento: Lancome (make up delle nozze), Albera Ferretti (vestiti delle damigelle), Alitalia (compagnia aerea che ha portato gli invitati sul luogo dell’evento, in Sicilia).

Una strategia di marketing che ha creato un importante giro monetario, ma che allo stesso è stata oggetto di diverse critiche; tra i tanti il deputato Pd Michele Anzaldi che aveva commentato in modo negativo la decisione della compagnia aerea italiana “Come strategia di marketing l’iniziativa appare assolutamente irriguardosa rispetto al danaro pubblico investito per evitare il fallimento della compagnia aerea”.