21 aprile 2016, 5 anni senza Prince

21
Apr
2021
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Cinque anni senza Prince. Il genio ribelle della black music è morto il 21 aprile del 2016, stroncato da un’overdose di un farmaco oppioide mentre era da solo nell’ascensore della sua villa-studio a Minneapolis.

Prince Rogers Nelson nasce il 7 giugno del 1958 a Minneapolis. Nel 1978 diventa produttore discografico di sé stesso con il suo primo album, “For You“, alla realizzazione del quale collabora Tommy Vicari, uomo della Warner Bros. Nel 1984 ottiene un successo straordinario a livello mondiale con “Purple Rain“, che raggiunge il primo posto in classifica; ne deriva un film omonimo, che si aggiudica il Premio Oscar per la migliore colonna sonora originale, mentre il brano “When Doves Cry” ottiene un Golden Globe in qualità di miglior pezzo originale.

Da allora è cominciata la sua vita da star tormentata e in guerra con l’industria, in un’alternanza di picchi inarrivabili e delusioni, ritiri dalle scene, cambi di nome, vedi Tafkap, improvvise svolte stilistiche, flop e stupefacenti resurrezioni artistiche. Un uomo tanto esplosivo sul palco, quanto riservato nella vita, che è stato accompagnato per tutta la vita da una vera e propria bulimia creativa che ha generato una discografia sterminata, e inevitabilmente diseguale per qualità, e una vera e propria leggenda.

In questo periodo trascorso dalla sua morte la sua discografia è stata arricchita da numerose ristampe espanse e materiali inediti, ma anche da ristampe pure degli album originali, sia quelli più recenti (“3121“, “Planet earth“), sia i classici – ovviamente in vinile viola. Non si può non partire da “Sign o’ the times”, sia in versione originale che in versione espansa – in attesa di “Welcome 2 America“, album inediti che arriverà a luglio.