“1969” di Achille Lauro conquista il disco di platino

26
Ott
2020
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1969 – Achille Idol Rebirth (Elektra Records/Warner Music Italy), l’album di Achille Lauro uscito il 25 settembre in una speciale riedizione che contiene gli inediti Maleducata soundtrack di Baby 3 e C’est la vie feat Fiorella Mannoia, è certificato Disco di Platino.

Un altro importante riconoscimento per l’album che ha debuttato ai vertici delle classifiche di vendita Fimi/Gfk ed è ancora stabile in Top 10con due dei successi al suo interno già certificati Platino: la struggente ballad 16 marzo, che conta oltre 30 milioni di ascolti sulle diverse piattaforme, e Bam Bam Twist, tormentone estivo che rievoca il ballo più sexy e provocante della storia, ancora tra i brani più trasmessi in radio. L’album è disponibile anche in una speciale versione in vinile picture disc in edizione limitata con contenuti esclusivi e personalizzati dall’artista: anche il picture disc, al suo debutto, ha conquistato il podio della classifica vinili Fimi/Gfk.

Se quello di Achille Lauro è un continuo viaggio nel tempo, il 2020 ne è senza dubbio una tappa fondamentale, quella della consacrazione nell’Olimpo della musica italiana: 422 milioni di streams per i suoi brani e oltre 100 milioni di views totali su YouTube. Al debutto di 1969 – Achille Idol Rebirth, con il singolo Maleducata contenuto nella colonna sonora di Baby 3 e accompagnato da uno sconvolgente videoclip che riprende le atmosfere di Rocky Horror Picture Show, è ancora forte il successo di 1990. Il side project omaggio ai favolosi Nineties uscito solo il 24 luglio scorso per Elektra Records/Warner Music Italy di cui l’artista è Chief Creative, è balzato in cima alle classifiche di vendita: ha debuttato infatti direttamente al primo posto della classifica di vendita Fimi/Gfk nella categoria album e nella categoria vinili.

Solo ieri, inoltre, l’artista è stato protagonista della 35′ edizione del Lovers Film Festival, uno dei più importanti festival cinematografici LGBTQI d’Europa. Per l’occasione ha esposto all’interno del Museo del Cinema, nell’incredibile cornice della Mole Antonelliana di Torino, simbolo della città, la propria opera installazione Love is Love, che racconta il significato dell’essere oggetto di una discriminazione di genere, rinchiudendo in una gabbia due persone ed esibendo il loro sentimento in silenzio. L’artista ha poi partecipato anche, in collegamento da casa, anche a ‘Conversazioni maleducate’, una chiacchierata sul tema della mascolinità tossica con la direttrice artistica del festival Vladimir Luxuria.