Venditti, 40 anni fa cantava la politica di oggi

25
Set
2018
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Un successo immenso, decenni di musica festeggiati con uno dei suoi concerti più grandi all’Arena di Verona: Antonello Venditti ha portato la sua musica più bella in uno dei teatri più spettacoli italiani.

“Ho sognato molto questa serata, ed è più bello di quanto potessi immaginare” ha confessato alla fine del concerto (sold out) a Verona, realizzato per festeggiare i 40 anni dalla pubblicazione di Sotto il segno dei pesci, uscito l’8 marzo del 1978, in un momento storico di forti tensioni, ma anche di voglia di cambiamento.

Sotto il segno dei pesci è stato, come afferma lui, il disco più importante della sua carriera, fatto non solo di successi che sono diventati icone e ancora oggi attualissimi, ma anche un album che nascondeva una “premonizione”, alcune delle canzoni contenute in esso raccontavano già quello che è accaduto oggi.

 “E’ stato il mio disco più importante, quello in cui c’erano tutti i miei temi: la politica, l’amore, la droga. Un disco ancora attuale che evidenzia anche doti di profezia. Bomba o non bomba, ad esempio, è la fotografia di Matteo Renzi”, spiega il cantautore romano.

Una musica la sua, che torna dopo 40 anni sul palco emozionando esattamente come allora, se non addirittura di più. Un concerto tanto magico quanto imperfetto, commenta lui stesso, che però serenamente ammette I concerti migliori sono quelli imperfetti, perché così viene fuori la verità. Ho parlato di sfiga e quando succede non resta che cavalcarla, per far venire fuori le emozioni vere. (…) Siamo riusciti a mettere insieme il suono di oggi con quello degli anni ’70