Un nuovo regolamento per Sanremo: la petizione porta la firma di Mogol e Lavezzi

04
Apr
2017
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Dopo le tante polemiche che hanno caratterizzato l’ultima edizione del Festival di Sanremo, chiamato anche il Festival dei Record visto l’altissimo livello di ascolti di tutte e 5 le serate, i grandi della scena musicale si uniscono per proporre il cambiamento.

Quest’anno è stata molto contestata la giuria degli esperti che doveva valutare le canzoni in gara, in particolare il maggior numero di critiche sono arrivate per la presenza della giovanissima YouTuber Greta Menchi considerata inadatta e senza abbastanza esperienza per quell’importante ruolo.

A proporre il cambiamento oggi arrivano Mogol con Alberto Salerno, Mario Lavezzi e Franco Mussida. I quattro si sono uniti per portare avanti un’importante iniziativa che parla del futuro del Festival della canzone italiana e della sua giuria degli esperti.

Nel dettaglio, la nuova proposta è fatta per modificare il meccanismo di scelta dei 20 ( o 22 come quest’anno) brani che possono accedere alla gara.

Siamo partiti dal presupposto che da diversi anni il Festival è un contenitore televisivo di grandissimo successo, ma che in pochissimi ricordano, stagione dopo stagione, quali sono le canzoni che vi hanno partecipato, se non addirittura vinto. Al contrario, i brani che a fine anno ottengono maggior successo quasi mai passano dal palco dell’Ariston. Oggi nella compilazione della rosa dei concorrenti intervengono le case discografiche, costringendo la direzione artistica a rispettare equilibri che non necessariamente hanno a che fare con la validità della proposta. E, in secondo luogo, si privilegia il personaggio, e non la canzone. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti” hanno proposto i creatori di questo nuovo progetto, a cui oggi hanno aderito già in tantissimi come  Tony Renis, Ornella Vanoni, Alexia, Loredana Bertè, Gigi D’Alessio.

Cosa succede se la Rai non approva? E’ già pronta una proposta alternativa “Si potrebbe sempre organizzare una trasmissione alternativa, magari con l’appoggio di Sky o Mediaset.”.