Prince, la famiglia apre una causa contro il medico

28
Ago
2018
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I famigliari dell’artista hanno avanzato una richiesta di risarcimento milionario nei confronti del medico che lo curava nel periodo che precedette la sua morte. Questa notizia degli ultimi giorni apre un nuovo capitolo attorno alla morte di Prince, avvenuta il 21 aprile 2016 a Chanhassen.

Secondo la famiglia, il medico che lo aveva in cura sarebbe direttamente responsabile per la sua morte, registrata sul reperto autoptico come “overdose accidentale da fentanyl”, un potente antidolorifico. Il 19 aprile 2018, la procura della contea di Carver, in Minnesota, ha chiuso l’indagine sulla morte del cantante sancendo che non ci sono prove per determinare chi procurò all’artista gli antidolorifici oppiacei, sotto forma di Vicodin contraffatto, combinato con Fentanyl. A riaprire a distanza di due anni le indagini sarebbe la famiglia, non soddisfatta della decisione della polizia: il medico, secondo l’accusa della famiglia del cantautore, non sarebbe riuscito a trattarlo per la dipendenza da oppiacei e avrebbe quindi un parte di responsabilità sulla sua morte. Al dottore è stato chiesto un risarcimento di 50 mila dollari.

Contro il medico è stata presentata anche una denuncia, alla quale è stato allegato (e presentato in tribunale) un documento in cui si evidenzia come il medico abbia mancato nei suoi compiti; nella nota si legge “Questi aveva l’opportunità e il dovere, nelle settimane precedenti la morte di Prince, di diagnosticare e curare la dipendenza da oppioidi, in modo da impedire la sua morte. Ma non è riuscito a farlo”.

La famiglia quindi torna ad accusare il medico, già indagato ai tempi, di essere complice nella morte dell’artista. Le indagini ora sono state nuovamente aperte e questa nuova pista potrebbe portare a nuove realtà fino ad ora ignorate.