Pooh: i commenti per l’ultimo concerto

30
Nov
2016
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In attesa dell’ultimo appuntamento per il 30 dicembre alle 20:30 a Bologna, arrivano i commenti a caldo dei componenti della band che racconta come sta vivendo l’attesa della “chiusura” di questa lunghissima carriera.

50 anni sono tanti e non si possono cancellare, ma certo l’evento in programma a Bologna per il penultimo giorno dell’anno sarà unico e memorabile: un grande concerto per dire addio alla scena musicale.

Red Canziani “Voglio dare una chiave di lettura diversa a questo momento malinconico. La malinconia deve essere stemperata dal grande orgoglio per aver portato in porto la nave, ma con le luci accese e senza rimorchiatore. Questo viaggio è stato importante, ci ha fatto crescere ed è questione di dignità avere il coraggio di fermarsi quando tutto va bene. Per la prima volta riprenderemo in mano la nostra vita, però chiudere in questa maniera darà onore al nostro marchio, e mi auguro che, come dice sempre Roby alla fine dei concerti, la nostra musica continui anche dopo di noi

Stefano D’Orazio “Scendiamo dal palco con le luci accese. Siamo arrivati sani al porto e questo è molto più importante che scendere dal palco. Tutto deve finire. Addirittura i Pooh…

Riccardo Fogli “Ringrazio semplicemente i quattro ragazzacci che mi hanno accompagnato in questo bellissimo viaggio. Poi torneremo dalle nostre mogli, sarà meglio andare a casa e dire loro che tutto può tornare come prima

Dodi Battaglia “Il segreto per stare 50 anni insieme? Invece che sminuire l’altro, abbiamo sempre cercato di sostenere chi era diverso tra noi, chi pensava diversamente, e questo senso di unione forse è stato quello che ha formato 50 anni di successo. Nessuno della formazione iniziale è rimasto adesso, quindi mi verrebbe da dire che fare musica con i Pooh è quasi un modus vivendi. Quelli rimasti sono uniti da un fatto di chimica, talento, costanza, cominciamo a lavorare alle 10 del mattino e finiamo alle 8 di sera, e da una mentalità di chi confronta l’un l’altro gli entusiasmi e le passioni

Roby Facchinetti “Un anno fa, dopo la reunion, siamo partiti dal concerto a San Siro pensando di fare solo quello e poi Roma e Messina…e poi invece ne sono arrivati molti altri…sembrava fosse sempre l’ultimo… Questa reunion e questa tournèe però sono davvero il nostro ultimo viaggio. Intravedo il porto e non è una bella sensazione, perchè 50 anni non si possono cancellare così. Si sente il dolore di questa chiusura, ma ormai non si può più tornare indietro, questa è stata la decisione e questa sarà.. costi quel che costi