Pino Daniele: la procura di Roma chiude l’indagine sulla morte del cantautore

16
Ott
2015
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La richiesta di archiviazione è stata inoltrata e la procura di Roma ha chiuso l’indagine sulla morte di Pino Daniele. La compagna Amanda Bonini non ha colpe e non vi è alcuna responsabilità dietro la morte del cantautore, avvenuta nella notte tra il 4 e il 5 gennaio scorsi.

L’ipotesi di reato era l’omicidio colposo ma secondo le indagini a causare il decesso del cantautore – malato di cuore da tempo – è stato il decadimento dell’organo.

Era stata l’ex moglie Fabiola Sciabbarrasi a sollevare dei dubbi sulla modalità di soccorso scelta dalla Bonini: insensata, secondo lei, l’idea di arrivare da Grosseto fino a Roma: “Perché lo hanno portato a Roma? – si era chiesta di fronte alla stampa la donna – Forse poteva salvarsi se fosse stato trasportato al più vicino ospedale, stava già male, molto male. Voglio vederci chiaro, voglio sapere bene come è andata, se si poteva fare qualcosa”.

A sollecitare l’archiviazione sono stati il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il pm Marcello Monteleone. Nella richiesta, i due sottolineano che il cantante potrebbe aver subito uno choc cardiogeno e di qui il decadimento dell’organo. Un certo peso, secondo la richiesta, potrebbe aver avuto l’assunzione di farmaci vasodilatatori presi da Daniele nella convinzione di poter superare la crisi quando si manifestarono i primi sintomi.