Marco Masini come Mia Martini “Portano sfortuna”. La difesa della donna nel 1994

18
Feb
2019
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Marco Masini come Mia Martini, due artisti italiani vittime della stessa sorte, il pubblico aveva deciso che entrambi, passati sempre da Sanremo, portavano sfortuna.

Accomunati dalla musica ma soprattutto dalla stessa dolorosa odissea, Marco e Mia vissero lo stesso dolore tanto che nel 1994, ormai più di 25 anni fa, la cantante prese pubblicamente le sue difese.

In una registrazione tornata alla luce grande al giornalista e conduttore Massimo Giletti, le parole di Mia Martini in difesa di Marco Masini erano quasi state dimenticate. La registrazione radiofonica con il suo intervento a Radio Due nel 1994 è stata trasmessa in questi giorni durante un’intervista di Giletti al cantautore Questa polemica io la voglio fare a tutti i costi. Proprio i critici l’hanno massacrato Masini. È un musicista, è un grande artista, ha una voce bellissima: ma cosa vuoi di più? Infatti rimasero tutti stravolti e colpiti. L’anno dopo ha venduto un milione con “Perché lo fai” ed è diventato praticamente il bersaglio di tutta la critica. Questa non è una bella cosa. Hanno detto di lui qualsiasi cosa come avevano fatto con me, un po’ di anni fa. Ho sentito dire anche che portava jella, quindi ritornava di nuovo lo stesso discorso. Perché bisogna essere così squallidi in Italia? Secondo me c’è un po’ di invidia, perché quando qualcuno ha un successo così grande come Marco Masini c’è qualcuno che non è molto contento, ci rimane un po’ male..

Anche Mia Martini, come viene ricordato più volte nel film record di ascolti Io sono Mia, venne accusata di portare sfortuna e per questo spesso tenuta lontana dalle scene. I fatti legati alla donna risalgono agli anni 70 quando un impresario decise di far circolare questa voce, cercando in ogni modo di arrestare la sua carriera. Le voci messe in giro rimasero “vive”fino a quando la cantante non decise, nel 1983, di ritirarsi delle scene La mia vita era diventata impossibile. Qualsiasi cosa facessi era destinata a non avere alcun riscontro e tutte le porte mi si chiudevano in faccia. C’era gente che aveva paura di me, che per esempio rifiutava di partecipare a manifestazioni nelle quali avrei dovuto esserci anch’io. Mi ricordo che un manager mi scongiurò di non partecipare a un festival, perché con me nessuna casa discografica avrebbe mandato i propri artisti. Eravamo ormai arrivati all’assurdo, per cui decisi di ritirarmi..