Loredana Bertè a Domenica Live “Quella violenza a 17 anni mi ha rovinato la vita”

15
Mag
2017
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La vita di Loredana Bertè non è mai stata un mistero, più volte la cantante sorella della grande Mia Martini ha raccontato la difficile infanzia che ha passato, tra violenze di ogni tipo.

Ospite nel salotto di Barbara D’Urso, la cantante oggi è tornata ancora una volta ad affrontare questo difficile argomento raccontando, forse per la prima volta, come furono andate le cose.

Sono stata violentata a 17 anni, a Torino. Eravamo in questo locale già da un mese. Tutte le mie amiche avevano fatto il loro primo incontro, io no. E c’era questo ragazzo gentile che ogni sera mi mandava fasci di rose immensi in camerino. E allora le mie amiche mi incitavano. Una sera accetto e mi porta fuori Torino e mi fa entrare in questo squallido locale: appena chiude la porta a chiave mi ha preso un colpo. Volevo andare via, mi ha preso a pugni, calci, mi ha strappato i vestiti, ma io sono riuscita ad uscire e buttarmi per strada, tutta piena di sangue. Per fortuna un tassista mi portò al pronto soccorso. Le mie amiche le ho mandate a quel paese e per 3-4 anni non ho voluto vedere uomo. Non ho potuto dirlo nemmeno a mia madre, mi avrebbe menata, perché a lei interessavano solo i soldi e basta. Sono andata al suo funerale per seppellirla, una madre che lascia la figlia per strada non è degna.” Questo il pesante racconto fatto in diretta tv, una storia difficile la sua fatta di enormi sofferenze; una madre che pensava, come afferma lei, solo ai soldi a cui si aggiunge un padre che con entrambe le figlie non si è mai comportato da tale “Mimì nella bara era piena di lividi, mio padre mi strappò i capelli, tanto che Renato (Zero, ndr) dovette portarmi a Roma per riempire i buchi. Gli chiesi cosa aveva fatto a Mimì, ma ci picchiava sempre, ogni volta che metteva Beethoven.”.

Infine un ricordo per l’amatissima sorella, Mimì, che alla sua morte fu etichettata da tutti come una drogata e invece la verità è un’altra “Mimì non era una che si drogava, si faceva una canna ogni tanto, ma quello che hanno scritto è una roba schifosa. Quando una è troppo brava, tu dici che porta iella. Questo è uno di quei giorni in cui si ricorda Mimì e io decido di staccare il telefono, ma non l’ho fatto oggi, decidendo di venire qui. Sono felice di averlo fatto.”.