La comunità LGBT contro le parole della Nannini “Non hai mai fatto nulla per i diritti civili”

07
Lug
2017
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Dopo le ultime dichiarazioni rilasciate da Gianna Nannini in cui annuncia il suo trasferimento a Londra per tutelare i diritti di sua figlia e poter stare liberamente insieme alla sua compagna, la comunità LGBT si è scagliata contro la cantante definendola ipocrita.

Dopo il coming out pubblico di Gianna Nannini, la rete si è riempita di commenti contro la cantante “Gianna dove eri mentre noi lottavamo per i diritti di bambini e bambine come Penelope?”, “Non ti è concesso di lamentarti di non avere diritti, se tu non hai mai fatto nulla per averli quei diritti”, “Se magari ti fossi impegnata un po’, l’Italia sarebbe meno retrograda. Che ne dici?”.

Se la Nannini voleva dimostrare qualcosa con le sue dichiarazioni, forse non ha fatto i conti con quando ha (o non ha) mai fatto per la comunità a cui ha dichiarato di appartenere.

In particolare nella grandissima polemica sollevata, è finita questa sua frase “Mi ci trasferisco con Carla e Penelope. Non ci sono leggi, in Italia, che mi garantiscano cosa succederebbe a Penelope se me ne andassi in cielo. Quindi me ne vado in questo Paese, l’Inghilterra, dove sono rispettata nei miei diritti umani di mamma.”.

Dopo i tanti utenti che l’hanno criticata, è arrivato anche anche il presidente di Equality Italia, Aurelio Mancuso, rappresentate di spicco della comunità LGBT che tra le righe l’ha definita ipocrita per quanto dichiarato “Gianna Nannini si trasferisce a Londra perché in #Italia non è tutelata sua figlia. Avesse mai mosso un dito per i diritti civili…bye”.